Serie A

Il commentone della 25esima giornata di Serie A

17 Febbraio 2025

Steccano Napoli e Inter, che sono ora distanti due punti in classifica. Guadagnano punti importanti per la Champions sia Milan ma soprattutto la Juventus, che vince il derby d'Italia. In zona retrocessione grande passo in avanti del Como

Bologna vs Torino

La venticinquesima giornata inizia con il botto, con la sfida piena di gol tra Bologna e Torino. I felsinei approcciano meglio e al 20' vanno in vantaggio con Ndoye, che torna al gol dopo oltre due mesi: il pressing della squadra di Italiano consente il recupero palla, con Pobega che imbuca per lo svizzero, freddissimo a battere Milinkovic-Savic. Rispondono subito i granata, sfiorando il pareggio con Adams in due occasioni, prima di trovare il gol che ristabilisce l'equilibrio: al 37' contropiede che innesca Vlasic, infallibile a tu per tu con Skorupski. Nella ripresa, Elmas completa la rimonta, trovando la rete appena 3 minuti dopo l'esordio: cross dalla sinistra, sponda di Adams e palla che diventa buona per l'ex Napoli. In area, il macedone salta secco Beukema con un tunnel e supera il portiere del Toro con un meraviglioso tocco sotto, per il gol del +1. Ma dopo appena 5 minuti, Casadei, schierato per la prima volta da Vanoli dal primo minuto, stende Pobega in area di rigore, concedendo la massima punizione ai rossoblu: dal dischetto, Ndoye la piazza perfettamente alle spalle del pararigori Milinkovic-Savic, che incassa così il primo gol dagli 11 metri. Quando il pareggio sembra ormai cosa fatta, da una situazione apparentemente innocua, il Bologna realizza la controrimonta, a pochi secondi dal recupero: Castro prova la conclusione dalla distanza, che esce fuori sbilenca e senza troppe pretese. Sulla traiettoria si ritrova però Biraghi, che in maniera molto goffa spedisce alle spalle del proprio portiere, condannando i suoi alla sconfitta. Continua la volata europea del Bologna, che al Dall’Ara quest’anno è stato praticamente perfetto.

Atalanta vs Cagliari

Il sabato si apre con l’Atalanta che ospita il Cagliari, in un match equilibratissimo. La Dea, reduce dalla trasferta di Bruges, sembra scarica, priva di energie e idee. Oltre a qualche tiro, o debole verso la porta o fuori dallo specchio, la prima vera occasione della partita, incredibile ma vero, capita all’89’ sui piedi di Vanja Vlahovic: il classe 2004, subentrato a un Retegui visibilmente appannato, tira da posizione defilata, costringendo Caprile agli straordinari. I nerazzurri deludono, non riuscendo a tenere il ritmo di Napoli e Inter. Sembra che la squadra di Gasperini abbia scelto di preferire la Champions League al campionato, mettendo nel mirino di andare il più avanti possibile nella massima competizione europea e di centrare la qualificazione anche per l’anno prossimo. D’altro canto, punto preziosissimo per i rossoblu, che provano ad allontanarsi sempre più dalla zona retrocessione.

Lazio vs Napoli

Il primo big match di giornata vede affrontarsi Lazio e Napoli, per la terza volta in questa stagione. I biancocelesti partono a razzo, trovando subito il gol del vantaggio con Isaksen: dopo aver deciso la sfida di andata, il danese fa sua una seconda palla a centrocampo, punta la porta e fa partire un missile terra-aria, che Meret sfiora soltanto. Gol fenomenale per l’ex Midtjylland, che sigla così il suo terzo gol in campionato. Ma i campani non si lasciano abbattere e, al 13’, pareggiano subito la gara: Provedel sbaglia completamente il rinvio, servendo McTominay. Lo scozzese appoggia a Raspadori che, dopo un uno-due con Lukaku, se la porta sul sinistro e beffa l’estremo difensore laziale, facendogli passare la palla sotto le gambe. Chiamato a sostituire l’infortunato Neres, l’ex Sassuolo era uno degli uomini più attesi e non ha deluso le aspettative. Al 54’, occasione colossale per i padroni di casa: ripartenza sul binario Zaccagni-Tavares, con il portoghese che trova smarcato Isaksen. È quasi un rigore in movimento, leggermente decentrato, che il danese spreca, sfiorando il palo alla destra del portiere. Ne approfitta allora la squadra di Conte, che pochi minuti dopo trova il gol del vantaggio: triangolazione a tre tra Politano, Raspadori e Anguissa, con Politano che arriva sul fondo e mette a rimorchio per Raspadori. Dalla conclusione dell’81 azzurro si genera un flipper in area di rigore, con il pallone che prima colpisce Gila e poi Marusic, che realizza il più sfortunato degli autogol. Si riconferma così la durissima legge del “gol sbagliato, gol subito”. Passano appena 3 minuti e la Lazio trova un gol spettacolare con Zaccagni, in rovesciata, ma la posizione dell’esterno cesenate era oltre quella dell’ultimo difendente, per cui la rete viene annullata. Ma all’87’, sul tramontare dell’incontro, la Lazio trova il gol del meritato pareggio, con il subentrato Dia: al limite dell’area, Zaccagni elude la pressione avversaria e serve il senegalese, che si aggiusta la sfera con uno stop orientato e di mancino pesca l’angolino. Colpo da biliardo per Dia, che permette così ai suoi di evitare la sconfitta che, per quanto visto, non sarebbe stata il giusto epilogo. Forse non è corretto dire che il Napoli stia vivendo un piccolo periodo di crisi, ma sono solo 3 i punti collezionati nelle ultime 3 giornate, perdendo ben 6 punti da situazioni di vantaggio. È anche vero che, togliendo la sfida casalinga contro l’Udinese, gli altri due pareggi sono arrivati entrambi all’Olimpico, che rimane uno stadio ostico e molto caldo.

Milan vs Verona

Fatica un po’ il Milan contro il Verona, ma alla fine riesce a spuntarla con il suo nuovo bomber. La partita non riesce ad accendersi, con il Diavolo che prova a sfondare il muro scaligero, soprattutto con soluzioni da fuori: prima Reijnders e poi un tiro-cross di Felix impegnano Montipò, che deve sfoderare tutti i suoi riflessi. I rossoneri trovano il gol del vantaggio con Giménez al 33’, ma viene annullato per fuorigioco dello stesso attaccante messicano. La chance più grande del primo tempo capita sui piedi di Musah, che da posizione favorevole spedisce alle stelle, dopo un bel tocco di Giménez. È al 75’ che la squadra di Conceicao riesce a superare la difesa veronese, grazie a un invenzione di Jiménez: appena fuori dall’area, lo spagnolo aggancia, se la sposta con la suola e serve Leao con un preciso scavetto. Il portoghese in allungo riesce a servire Giménez, che segna così il suo primo gol a San Siro, facendo esplodere di gioia il pubblico di casa. Continua a viaggiare il Milan, che in campionato sta tenendo un ottimo ritmo da quando Conceicao siede sulla panchina rossonera.

Fiorentina vs Como

All’ora di pranzo di domenica si sfidano Fiorentina e Como, con la viola che ha la gigantesca occasione di accorciare sul quarto posto in classifica, mentre i lariani sono sempre più alla ricerca di punti preziosi per la salvezza. I gigliati cercano di impensierire Butez in qualche occasione, costringendolo a sporcare i guanti ma senza creargli particolare preoccupazione. Sono invece i biancoblu ad avere le occasioni più importanti, specialmente con Diao. È proprio il giocatore senegalese naturalizzato spagnolo a sbloccare la gara: Caqueret lancia l’ex Betis in campo aperto, che supera in velocità Cataldi e Mandragora. Solo contro De Gea, non sbaglia Diao, firmando il quarto gol nelle sue prime 7 partite con la nuova maglia, oltre che l’1-0 per la squadra di Fabregas. Nella ripresa la chiude il Como, con la rete del suo gioiellino Nico Paz: l’argentino riceve da Da Cunha, rientra sul suo mancino e, nonostante il pallone sia più arretrato rispetto al suo corpo, con una gran torsione del busto riesce a concludere a giro, con la palla che si insacca dopo aver dato un bacio al palo. Nel finale, la viola rischia anche di terminare il match con un passivo più pesante, ma De Gea si oppone ai tentativi degli avversari. Ottimi punti per il Como, grande opportunità sprecata invece per Ranieri e compagni.

Monza vs Lecce

Alle 15 si gioca sia Monza-Lecce sia Udinese-Empoli. Le speranze di salvezza del Monza passano per gli scontri contro le dirette concorrenti e il Lecce è una di queste, nonostante la distanza di ben 11 punti in classifica. Consapevole di non avere molto occasioni da qua a fine campionato, la squadra di Nesta, ritornato sulla panchina brianzola dopo solo 7 partite, vuole fare la partita, mentre il Lecce aspetta e prova a ripartire. I salentini si rendono subito pericolosi, colpendo una traversa con Helgason da un calcio di punizione tirato da distanza siderale, che per poco non sorprende Turati. Il Monza prova a creare, ma senza grande qualità e non impensierendo neanche lontanamente Falcone. Solo Caprari riesce a trovare una conclusione più decisa, ma Falcone si distende e con la mano di richiamo alza il pallone sopra la traversa. Anche tra Monza e Lecce la partita finisce con un pareggio a reti bianche, che non smuove la classifica e condanna sempre più i biancorossi verso la Serie B.

Udinese vs Empoli

Udinese ed Empoli sono due squadre che vengono da momenti completamente diversi, con i bianconeri, reduci dalla prestazione maiuscola contro il Napoli, che sfidano gli azzurri, a cui la vittoria manca da ben 70 giorni. Fino al gol del vantaggio dei friulani, la partita è molto equilibrata, con occasioni da una parte e dall’altra: alle occasioni non sfruttate da Kouamé rispondono Lucca e Lovric. Sblocca la partita Ekkelenkamp, galvanizzato dallo splendido gol di qualche giorno fa: palla respinta dopo un corner e che diventa buona per Atta. Il francese carica la conclusione di mancino dal limite, la cui traiettoria viene aggiustata da Ekkelenkamp, molto opportunista nella circostanza. Nella seconda frazione di gioco, prima Thauvin combina con Atta e sfiora il gol, evitato dal salvataggio tempestivo di De Sciglio, poi Maleh sbaglia il tempismo del colpo di testa da un metro, non riuscendo incredibilmente a segnare. Al 59’ è ancora l’Udinese ad andare vicino al +2, con Lucca, che in girata scheggia il palo. Al 65’ arriva il gol del raddoppio: Lovric va da Lucca, che se la aggiusta e conclude, trovando la risposta da parte di Silvestri. Ma la respinta corta del portiere, ex della gara, favorisce ancora Ekkelenkamp, che ribadisce in rete da pochi passi. Arrotonda il risultato Thauvin, che di testa spiazza Silvestri, segnando un gol meritatissimo per ciò che stava facendo in queste ultime settimane.

Parma vs Roma

Alle 18 il Parma affronta la Roma, due squadre con ambizioni molto diverse e che provengono da due periodi quasi opposti. Al 31’ incredibile colpo di scena: Soulè scappa a Leoni, che lo stende. Per l’arbitro Chiffi è calcio di rigore e ammonizione per il giovane 2006. Ma il contatto sembra essere fuori dall’area di rigore e così, tramite overrule, viene data la punizione ai giallorossi e il cartellino rosso a Leoni per Dogso, ovvero chiara occasione da gol. Curiosità interessante riguardo all’utilizzo del var: se il contatto fosse stato in area di rigore, il cartellino sarebbe stato giallo perché in presenza di Dogso depenalizzato. Crociati dunque in inferiorità numerica e con circa 60 minuti da giocare. Dalla punizione causata dall’ex Sampdoria, arriva il gol del vantaggio della Magica: Soulè disegna una parabola meravigliosa, che accarezza il palo e termina in rete. Nel secondo tempo la Lupa prova a chiudere la partita, sfiorando il gol in particolare al 51’: un ispiratissimo Soulè semina il panico sulla fascia destra, poi è favorito da un rimpallo e si ritrova solo davanti a Suzuki. Ottima parata del portiere giapponese, che respinge lateralmente. Sul pallone vagante arriva Salah-Eddine, che tira a colpo sicuro, trovando la risposta fenomenale da parte dell’estremo difensore parmigiano, che con un riflesso da gatto salva sulla linea. Parata sensazionale, destinata a rimanere una delle più belle dell’anno. Il Parma però non demorde e, anche in inferiorità numerica, prova ad affacciarsi alla porta difesa da Svilar, con conclusioni però imprecise. Finisce 0-1 al Tardini, con i giallorossi molto bravi a sfruttare l’uomo in più, anche se colpevoli di non aver chiuso la partita.

Juventus vs Inter

Il posticipo della domenica sera è un big match, il derby d’Italia tra Juventus e Inter. Sfida interessantissima, con i bianconeri che hanno la grande occasione di agganciare la Lazio al quarto posto e i nerazzurri che possono tornare in vetta alla classifica, andando a +1 sulla compagine allenata da Antonio Conte. Sfida giocata da ambedue le squadre ad altissima intensità, con occasioni da una parte e dall’altra: è il Biscione ad avere la prima, doppia, grande opportunità di segnare, con Taremi che si coordina su un tiro sbagliato da parte di Barella e prova a colpire in rovesciata, trovando l’opposizione di Di Gregorio. Nel prosieguo dell’azione, Dimarco appoggia per Lautaro che di prima la mette sulla testa di Dumfries, impreciso sotto porta. Passano appena 3 minuti e anche la Juve ha una doppia chance, con le conclusioni prima di Gonzalez e poi di Conceicao che vengono disinnescate da Sommer. Dopo questa fase di continui ribaltamenti di fronte, la partita diventa più tranquilla, ma senza badare troppo a tatticismi: se al 32’ Kolo Muani ha una buona possibilità di segnare, che con il pallone che termina alto di un soffio, poi è Lautaro ad avere un’occasione importantissima, quasi un rigore in movimento, che manda incredibilmente alto. Sul tramontare del primo tempo, la Vecchia Signora si fa trovare scoperta su una situazione di rimessa dal fondo, con Dumfries e Taremi che triangolano: l’olandese prosegue la sua cavalcata verso la porta, evita il rientro di Savona e tira fortissimo sul primo palo, centrando proprio il legno. Nerazzurri che in quanto a occasioni avrebbero meritato un po’ di più, ma poco cattivi in zona realizzativa, poco cinici e disattenti nella cura dei dettagli, che nelle partite più importanti sono imprescindibili. Nel secondo tempo la partita cambia totalmente rispetto alla prima frazione di gara, con la squadra allenata da Simone Inzaghi che non riesce più a trovare velocità nel palleggio, rendendosi prevedibile e sterile. Ne approfitta la Juventus, che al 74’ trova il gol dell’1-0: cross di Cambiaso che viene respinto da Carlos Augusto. Sulla seconda palla, Calhanoglu perde il duello con Kolo Muani, che poi si libera di due avversari con una ruleta di pregevole fattura, vince un rimpallo con Acerbi e riesce a servire Conceicao. Il figlio d’arte prende la mira e piazza all’angolino, mandando in visibilio i propri tifosi. Gran gol dei bianconeri, sui quali ha grande merito l’attaccante francese in prestito dal PSG, che con una magia è riuscito a crearsi lo spazio per favorire il portoghese. L’Inter è in totale confusione e per poco i piemontesi non riescono ad approfittarne, con uno degli uomini più criticati: Koopmeiners riceve da McKennie, rientra sul mancino, poi sterza ancora sul destro e tira, con Dumfries che salva miracolosamente sulla linea. Negli ultimi minuti, Thuram prova a capitalizzare due occasioni, ma i suoi tentativi terminano entrambi sul fondo. Vince così la Juventus, di misura, approfittando della poca concretezza avversaria. La sconfitta della Beneamata lascia qualche interrogativo ai propri tifosi, che non si possono dire affatto soddisfatti del rendimento contro le prime 7 della classe: su 27 punti disponibili ne sono stati raccolti solamente 12. Campanello d’allarme per mister Inzaghi, con i suoi ragazzi che sembrano troppo superficiali in alcune fasi della partita, anche presuntuosi di essere più forti degli avversari e questo è senza dubbio un atteggiamento da cancellare. Tuttavia il distacco dal Napoli rimane minimo, solo due punti e con lo scontro diretto da giocare tra due settimane, ma servirà assolutamente resettare e farsi un bagno di umiltà.

A chiudere la 25esima giornata lo scontro salvezza tra Genoa e Venezia, con il Grifone a +7 sulla zona retrocessione e reduce da molti risultati utili, grazie soprattutto all’arrivo di Patrick Vieira, mentre dall’altra parte i Lagunari cercano di sfatare un tabù, essendo l’unica squadra del nostro campionato a non avere ancora vinto in trasferta.

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