Il Messico sornione prova a sgambettare l’Olanda delle stelle

29 Giugno 2014

Anche l’altro match in programma oggi promette scintille Il Costa Rica dei miracoli se la vedrà con la Grecia

Il Messico prova a fare lo sgambetto all’Olanda, il Costa Rica e la Grecia vogliono continuare a sognare. La seconda giornata degli ottavi di finale propone due sfide decisamente interessanti. A parlare, in casa Olanda, è la stella Wesley Sneijder, che carica la sua squadra. «Quando inizio un torneo, voglio sempre vincere – dice alla vigilia l’ex interista –. Quattro anni fa, abbiamo giocato la finale e abbiamo perso. È stato uno dei momenti più difficili della mia carriera finora. Ma la cosa bella del calcio è che si ha sempre la possibilità di vendicarsi. E perché, questa volta, non possiamo vincere? Penso che abbiamo una grande squadra e un grande spirito». Dopo l’ottimo girone, gli Orange si stanno gradualmente ritagliando il ruolo di potenziali candidati alla vittoria finale, solo sfiorata in Sudafrica dove vennero battuti in finale dalla Spagna. Intervistato dal sito della Fifa l’ex centrocampista dell’Inter sottolinea, comunque, come «la strada sia ancora lunga. Siamo molto fiduciosi, ma dobbiamo sempre guardare ai nostri prossimi avversari e il Messico è una buona squadra, difficile da affrontare, per cui dovremo concentrarci esclusivamente su questa partita. Dopo di che, vedremo cosa succederà».

Sneijder riconosce il gran merito di Louis Van Gaal: «È il manager che sta sopra la squadra e che studia il nostro modo di giocare. Per la maggior parte di noi, era un nuovo sistema e molti giocatori della squadra hanno dovuto eseguire compiti cui non erano abituati. Ci siamo allenati molto con questo sistema e abbiamo lavorato sodo nelle partite amichevoli».

La certezza è che in casa olandese l’ambizione cresce. «Quando si vince, l’atmosfera è sempre fantastica – spiega Sneijder –. Eravamo in un girone molto difficile e prima del torneo un sacco di gente diceva che non avevamo la possibilità di qualificarci. Ma noi ci abbiamo sempre creduto e, poco prima del Mondiale, abbiamo iniziato a giocare con un nuovo sistema. Da qui, la fiducia è cominciata a crescere sempre di più. Se sei in un gruppo con Spagna, Cile e Australia e arrivi primo, vincendo tutte e tre le partite e segnando dieci gol, allora hai fatto un lavoro fantastico».

«Quasi nessuno – prosegue il trequartista del Galatasaray – riteneva che questo fosse possibile, ma la cosa importante per noi è stato quello di crederci, ed è quello che abbiamo fatto sin dal primo giorno. Devi affrontare ogni torneo con l’ambizione di portare a casa la coppa, ed è quello che stiamo facendo».

Nell’altra sfida in programma oggi, il Costa Rica vuole stupire ancora. Dopo avere eliminato due grandi come Italia e Inghilterra, la nazionale allenata da Jorge Luis Pinto ha nel proprio mirino la Grecia all’Arena Pernambuco di Recife per agguantare i quarti di finale. «Ora, tutti conoscono il Costa Rica... sanno cosa possiamo fare – ha detto Pinto –. Non so se siamo favoriti. Noi non ci sentiamo favoriti. Ma siamo pronti a dare il nostro massimo. I risultati ci danno fiducia e stabilità».

Continua a sognare a occhi aperti anche la Grecia, che nella sua storia non era mai arrivata agli ottavi di finale. È la prima volta che il calcio ellenico arriva così in alto, titolo europeo del 2004 vinto in Portogallo a parte. La squadra del ct Santos arriva a questo appuntamento con ancora negli occhi il gol qualificazione, segnato a tempo scaduto contro la Costa d’Avorio da Samaras, che ha trasformato il rigore del definito 2-1 da lui stesso guadagnato.

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