Il Pescara vola da solo al comando
I biancazzurri battono la Spal in attesa del posticipo del Verona
FERRARA. Al quinto tentativo il Pescara è riuscito a vincere in trasferta. Dopo quattro pareggi lontano da casa, ecco il successo che gli consente di restare da solo in vetta alla classifica, aspettando il posticipo di questa sera Verona-Valle del Giovenco.
Il Pescara si è messo alle spalle il Portogruaro e nel caso i marsicani riuscissero a fare risultato al Bentegodi rimarrebbe da solo in testa. Per la prima volta i biancazzurri non hanno preso gol in trasferta ed è questa la chiave per spiegare l’1-0 dello stadio Mazza rispetto alle precedenti gare giocate lontano dall’Adriatico. Vittoria sofferta, certo. Ma conquistata sfoggiando carattere e personalità che hanno permesso di sventare l’ennesima rimonta. Vittoria maturata nel primo tempo in cui il Pescara ha mostrato di essere di una spanna superiore. Nella ripresa ha stretto i denti, resistendo agli assalti della Spal costruiti più che altro con lanci lunghi. Ha mostrato spirito di sacrificio e tempra da battaglia. E nel finale si è giovato di una prodezza del portiere Salvatore Pinna, decisivo su un’incornata di Cazzamalli, appena entrato.
Una sfida vinta con il cuore che fa ben sperare gli amanti della cabala. Gli ultimi due successi del Pescara a Ferrara, infatti, sono coincisi con altrettante promozioni, nel 1977 e nel 1979. Ricordi che accendono l’entusiasmo di una tifoseria che si è presentata al Mazza con oltre mille rappresentanti. Tutti ebbri di gioia per una prestazione disputata più con la spada che con il fioretto. Continua a correre e a far sognare il Pescara. Per un tempo è stato impeccabile, tatticamente da applausi. Ha chiuso gli spazi alla Spal ed è ripartito in contropiede sprigionando il suo potenziale tecnico. Un film già visto, ancora una volta efficace. Ha segnato il gol partita con Massimo Bonanni, al 14’: un sinistro dei suoi da fuori area. Il secondo gol di fila per l’ex vicentino.
La squadra di Cuccureddu ha controllato la gara senza soffrire al cospetto degli estensi che hanno presentato in attacco l’ex Bazzani e Cipriani, due centravanti forti fisicamente; due punti di riferimento con i quali i difensori sono andati a nozze. Duelli fisici, poco gioco palla a terra. Partita di grande intensità agonistica, giocata su buoni ritmi.
Nella ripresa, la Spal ha inserito Marongiu a centrocampo. Il 19enne trequartista ha dato dinamismo al reparto. Il Pescara ha incontrato maggiori difficoltà a pungere in contropiede. Un po’ alla volta si è ritirato nella propria metà campo. Tanto lavoro per i centrocampisti (Coletti e Dettori sugli scudi) e i difensori. Anche per il portiere Pinna, bravo in uscita, all’11’ su Schiavon. Dopo 17’, con l’ingresso di Tognozzi al posto di Bonanni, Cuccureddu è passato dal 4-4-2 al 4-2-3-1.
Ma la pressione della Spal (non ha mai vinto in casa e alla fine il tecnico Dolcetti è stato contestato) si è fatta più insistente. Ha costretto ancora di più sulla difensiva la capolista che, però, ha evidenziato concentrazione e determinazione, qualità che nelle precedenti trasferte a volte sono venute meno. A fare la differenza anche la prodezza di Pinna sul colpo di testa di Cazzamalli. E’ stata la ciliegina sulla torta del sesto successo in campionato. Pescara non bello, ma finalmente concreto, in trasferta, capace di monetizzare la propria superiorità. Non vinceva fuori dall’Abruzzo dal 17 maggio scorso (3-4 a Cava de’ Tirreni). Paradossalmente, ha raccolto il massimo proprio nella domenica in cui ha sofferto di più. Ma i campionati di vertice si portano avanti anche con il carattere. E al Mazza ha dimostrato di essere lassù in classifica non a caso.
Il Pescara si è messo alle spalle il Portogruaro e nel caso i marsicani riuscissero a fare risultato al Bentegodi rimarrebbe da solo in testa. Per la prima volta i biancazzurri non hanno preso gol in trasferta ed è questa la chiave per spiegare l’1-0 dello stadio Mazza rispetto alle precedenti gare giocate lontano dall’Adriatico. Vittoria sofferta, certo. Ma conquistata sfoggiando carattere e personalità che hanno permesso di sventare l’ennesima rimonta. Vittoria maturata nel primo tempo in cui il Pescara ha mostrato di essere di una spanna superiore. Nella ripresa ha stretto i denti, resistendo agli assalti della Spal costruiti più che altro con lanci lunghi. Ha mostrato spirito di sacrificio e tempra da battaglia. E nel finale si è giovato di una prodezza del portiere Salvatore Pinna, decisivo su un’incornata di Cazzamalli, appena entrato.
Una sfida vinta con il cuore che fa ben sperare gli amanti della cabala. Gli ultimi due successi del Pescara a Ferrara, infatti, sono coincisi con altrettante promozioni, nel 1977 e nel 1979. Ricordi che accendono l’entusiasmo di una tifoseria che si è presentata al Mazza con oltre mille rappresentanti. Tutti ebbri di gioia per una prestazione disputata più con la spada che con il fioretto. Continua a correre e a far sognare il Pescara. Per un tempo è stato impeccabile, tatticamente da applausi. Ha chiuso gli spazi alla Spal ed è ripartito in contropiede sprigionando il suo potenziale tecnico. Un film già visto, ancora una volta efficace. Ha segnato il gol partita con Massimo Bonanni, al 14’: un sinistro dei suoi da fuori area. Il secondo gol di fila per l’ex vicentino.
La squadra di Cuccureddu ha controllato la gara senza soffrire al cospetto degli estensi che hanno presentato in attacco l’ex Bazzani e Cipriani, due centravanti forti fisicamente; due punti di riferimento con i quali i difensori sono andati a nozze. Duelli fisici, poco gioco palla a terra. Partita di grande intensità agonistica, giocata su buoni ritmi.
Nella ripresa, la Spal ha inserito Marongiu a centrocampo. Il 19enne trequartista ha dato dinamismo al reparto. Il Pescara ha incontrato maggiori difficoltà a pungere in contropiede. Un po’ alla volta si è ritirato nella propria metà campo. Tanto lavoro per i centrocampisti (Coletti e Dettori sugli scudi) e i difensori. Anche per il portiere Pinna, bravo in uscita, all’11’ su Schiavon. Dopo 17’, con l’ingresso di Tognozzi al posto di Bonanni, Cuccureddu è passato dal 4-4-2 al 4-2-3-1.
Ma la pressione della Spal (non ha mai vinto in casa e alla fine il tecnico Dolcetti è stato contestato) si è fatta più insistente. Ha costretto ancora di più sulla difensiva la capolista che, però, ha evidenziato concentrazione e determinazione, qualità che nelle precedenti trasferte a volte sono venute meno. A fare la differenza anche la prodezza di Pinna sul colpo di testa di Cazzamalli. E’ stata la ciliegina sulla torta del sesto successo in campionato. Pescara non bello, ma finalmente concreto, in trasferta, capace di monetizzare la propria superiorità. Non vinceva fuori dall’Abruzzo dal 17 maggio scorso (3-4 a Cava de’ Tirreni). Paradossalmente, ha raccolto il massimo proprio nella domenica in cui ha sofferto di più. Ma i campionati di vertice si portano avanti anche con il carattere. E al Mazza ha dimostrato di essere lassù in classifica non a caso.