L’Argentina non brilla ma Messi manda in delirio il Maracanà
Il ct Sabella sbaglia formazione, poi la corregge in corsa La Pulce: «Il mio gol? Un sollievo, continuiamo a sognare»
Un lampo ha accecato i 75mila spettatori del Maracanà nella notte tra domenica e lunedì: quando Lionel Messi, uno dei giocatori più attesi di Brasile 2014, ha dato un saggio del suo bagaglio tecnico. Ci sono voluti dei fischi per scuoterlo dal torpore, ma lo stimolo ha funzionato. Al 19’ della ripresa è partito, dalla destra, palla al piede e, grazie alla sponda di Higuain, ha tagliato in orizzontale la difesa della Bosnia e di sinistro ha piazzato un colpo di biliardo che ha mandato la palla sul palo e poi in rete. Un gol bellissimo, da applausi. Un gol alla Messi dopo mesi infarciti di infortuni, preoccupazioni e conati di vomito.
Argentina promossa con riserva. Ha vinto, ma senza convincere fino in fondo. Di certo, non ha convinto il ct Alejandro Sabella che ha sprecato un tempo prima di trovare la quadra. È partito male col 5-3-2 in barba all’enorme potenziale offensivo. L’autogol di Kolasinac, dopo poco più di due minuti, sembrava potesse spianare la strada all’Albiceleste. Ma così non è stato. Manovra involuta, quella argentina in virtù di una formazione improbabile. Poi, nell’intervallo la svolta: fuori Campagnaro e Maxi Rodriguez, dentro Gago e Gonzalo Higuain, il centravanti del Napoli con qualche acciacco di troppo. Addio difesa a cinque, squadra con un regista, Gago, e, soprattutto, la possibilità per Messi di dialogare in avanti. Non a caso, il campione di Rosario, dopo 19’, ha illuminato il Maracanà, il tempio del calcio, con il suo genio. Non a caso l’Argentina ha giocato meglio. Il gol di Ibisevic a sei minuti dalla fine ha regalato alla Bosnia il gol della bandiera, un premio per il buon primo tempo nel quale ha fatto la sua bella figura anche Sergio Romero, il portiere ex Sampdoria. In ombra Edin Dzeko, dignitoso Miralem Pjanic.
«Non era una partita chiave, possiamo concederci il lusso di perdere con l’Argentina e senza un grande margine», ha detto il bosniaco Safet Susic. «Resto fiducioso: con quattro punti si può passare il turno».
Giudizio sospeso sull’Argentina. Di certo, la squadra del primo tempo non può vincere il Mondiale, quella del secondo ha fatto intendere che può recitare un ruolo da protagonista. Ma molto dipende da come la squadra supporterà Messi. La difesa a cinque è una bestemmia in chiesa per un ct che ha gli attaccanti più prolifici dell’ultima stagione. «L’ingresso di Gago è stato fondamentale», l’analisi dell’ex Pibe de Oro al secolo Diego Maradona. «È un grande calciatore, molto utile alla squadra. Credo che questa nazionale abbia tanto potenziale e possa mostrare di più di quello che abbiamo visto». Per fortuna, poi, che c’è Messi. «Il suo gol è stato un sollievo per l’intera squadra», ha aggiunto Maradona. «Alcuni hanno sostenuto che io abbia parlato male di Leo ma è una bugia assoluta».
E Messi che cosa ha detto? «Gli errori sono normali, era la prima partita, c’erano ansia e nervosismo ed era importante cominciare vincendo», il pensiero dell’attaccante del Barcellona che ha segnato il secondo gol al Mondiale, il 39° con la Nazionale. l mio gol? È stato un sollievo per tutti per come si stava mettendo la partita. Ci ha assicurato i tre punti ed è stato speciale per me».
Messi è poi rimasto impressionato dalla presenza di tifosi argentini al Maracanà. «Adesso continuiamo con tranquillità a inseguire il nostro sogno».
«L’importante era vincere questa partita», è stata, invece, l’analisi del ct Alejandro Sabella. «Con l’entrata di Higuain la squadra si è svegliata e abbiamo cominciato a creare occasioni da gol». Lo schieramento iniziale, con 3 centrali in difesa, ha lasciato parecchi dubbi e non è un caso che l’Argentina abbia fatto meglio cambiando modulo. «Miglioreremo», la replica di Sabella. «Resto soddisfatto del risultato ma alle volte il rendimento non è dei migliori, anche per colpa mia». Infine Gonzalo Higuain: «Il Barcellona? Sono lusingato dell’interessamento, sarebbe un piacere giocare con Messi». Capito Napoli?
@roccocoletti1
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