Calcio

La fisioterapista del Chieti sfida il fidanzato-calciatore

5 Marzo 2025

Storia di un amore nato nell’estate del 2022: domenica per la prima volta la neroverde De Luca affronterà il compagno Ferrari, che gioca nel Sora

CHIETI. Un amore nato sul campo di calcio. Lei, Giorgia De Luca, 28 anni, è la fisioterapista del Chieti. Lui, Roberto Ferrari, 24 anni, era un difensore neroverde. È l’estate del 2022. I due si innamorano, si fidanzano e da tre anni sono inseparabili. Il calcio li ha fatti conoscere e li ha messi alla prova tenendoli a centinaia di chilometri di distanza. Ferrari ha giocato a Chieti nella prima parte della stagione 2022-2023, poi si è trasferito al Gozzano. La scorsa estate è tornato, ma la sua esperienza in neroverde è durata poco e a dicembre ha fatto di nuovo le valigie per andare al Sora. La prova della relazione a distanza è stata superata a pieni voti. Giorgia e Roberto sono più uniti che mai e domenica si ritroveranno sul campo da avversari.

All’Angelini arriverà il Sora: la fisioterapista teatina sulla panchina neroverde, il suo fidanzato Ferrari in campo con la maglia bianconera. Per 90’ il cuore verrà messo da parte. «Siamo stati insieme fino a ieri mattina, poi lui è tornato a Sora per riprendere gli allenamenti e ci rivedremo direttamente domenica in campo», dice Giorgia. «Ci siamo lasciati facendo un patto: non si parla di calcio fino a domenica sera. Mutismo totale. Sono emozionata perché in questi tre anni ho avuto poche possibilità di vederlo giocare dal vivo e domenica potrò farlo».

Tra Giorgia e Roberto la scintilla è scoccata subito. «Lui ha avuto fin dall’inizio un interesse nei miei confronti», racconta la fisioterapista del Chieti, «è l’unico giocatore con cui sarebbe potuto nascere qualcosa perché ha un’intelligenza fuori dal comune. Ad inizio anno feci una battuta alla squadra sul gatto di Schrodinger, che è un argomento di fisica. Tutti i giocatori fecero una faccia strana perché non conoscevano la materia. Solo Ferrari capì. Lui sta per laurearsi in informatica a Lugano, gli manca un esame. Da quella battuta sulla fisica abbiamo iniziato a frequentarci al di fuori del campo e poi mi ha conquistato regalandomi una bandana neroverde». De Luca è arrivata al Chieti tre anni fa dopo essersi laureata in fisioterapia all’università d’Annunzio.

Lo sport non è un mondo nuovo per lei perché per 20 anni ha fatto pattinaggio. Il calcio però è un ambiente diverso. «All’inizio non è stato facile. Per una donna inserirsi in questa realtà è difficile. È un mondo a parte. Ci sono ancora pregiudizi e tanta maleducazione. All’inizio quando dicevo qualcosa, allenatori e giocatori prima di prendermi sul serio ci pensavano un po’. La vivevo male e lo scorso anno alla fine del girone d’andata volevo andare via. Quest’anno sono molto più sicura di me stessa e anche più protetta dalla società. Poi nello staff ci sono Marco Di Marzio e Mino Ianieri che mi aiutano molto». Di episodi spiacevoli ne ricorda uno in particolare.

«Proprio contro il Sora lo scorso anno», racconta Giorgia, «un loro giocatore rubò la felpa del Chieti dalla nostra panchina, io lo inseguii per riprendermela e lui mi rivolse insulti sessisti». La sua professionalità l’ha portata a superare ogni pregiudizio. Oggi Giorgia è una figura fondamentale per la squadra. «Con Amaolo mi trovo benissimo. Lui è un signore. Ci diamo ancora del lei. Il mister si è subito fidato di me. Anche i tifosi mi fanno sentire il loro affetto. Quando siamo tornati da Teramo, c’era un bambino ad aspettarci allo stadio che mi ha chiesto una foto perché mi ha detto che io sono quella che “aggiusta” i giocatori. Vincere il derby è stata la più grande emozione da quando sono al Chieti. Anche quando pattinavo si sentiva la rivalità tra noi e il Teramo».

Ci sono anche le gratificazioni professionali. «Ceccarelli a Civitanova aveva un problema muscolare, io gli dissi di continuare a giocare. All’intervallo lo trattai nello spogliatoio e lui nel secondo tempo fece gol. A fine partita mi ha ringraziato. Mi ha fatto piacere, non è una cosa scontata». Il suo futuro se lo immagina con Ferrari e con il Chieti. «Roberto è ormai uno di famiglia. È il mio compagno di vita. Spero che il mio futuro sarà con lui, però ho messo in chiaro che ho scelto Chieti e non me andrei mai da qui». Ferrari capirà: l’amore per il neroverde è al primo posto.

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