La Tercas alla scoperta dell’Europa
Antonetti: «Sfidiamo l’Alba Berlino, chi l’avrebbe detto qualche anno fa».
BERLINO. Per la Banca Tercas Teramo l’Europa, quella vera, comincia a Berlino. Comincia dalla porta principale un’avventura sportiva impensabile fino a un paio di anni fa, quando il solo fatto di poter restare in serie A rappresentava già un traguardo importantissimo. Poter disputare l’Eurocup è un lascito della magnifica stagione scorsa e di questo è ben conapevole il drappello di dirigenti e irriducbili tifosi, che ieri hanno accompagnato la squadra. Una quarantina di persone capitanate dal presidente Carlo Antonetti, che già sul pullman che conduce la comitiva all’aeroporto di Fiumicino (la squadra viaggia separatamente) prova a riassumere i sentimenti di tutti. «Il Teramo a Berlino è qualcosa di straordinario, viviamo un momento fantastico che resterà nella nostra storia».
Più tardi, quando in una Berlino plumbea e piovosa il pullman che porta il gruppo teramano passa davanti alla O2 Arena illuminata a festa - il mega palasport da 20mila posti - qualcuno ricorda le trasferte nelle piccole città italiane del basket. «Sono veramente felice che siamo arrivati a questo livello», dice allora Antonetti, «ma ricordiamoci da dove siamo partiti. Facevamo trasferte diverse, altro che Berlino: ricordo la prima storica vittoria in serie A a Trieste. E adesso proviamo a vincere qui, nel palasport più bello d’Europa, un campo come quelli della Nba». L’Alba ha vinto sette scudetti negli ultimi 10 anni, ha americani di prim’ordine, una delle maggiori candidate alla vittoria finale dell’Eurocup. Il solo fatto di poter scendere sul parquet della O2 Arena e sfidare l’Alba Berlino è già una conquista, ma il presidente non intende accontentarsi di questo.
«Quante possibilità ha il Teramo di vincere? Queste partite sono un’incognita totale, poi in Coppa a giocare in casa o fuori cambia tutto, come noi abbiamo sperimentato bene con l’Apoel Nicosia. Comunque per il girone il calendario è abbastanza favorevole, perché noi adesso facciamo la partita che sulla carta è la più difficile, poi abbiamo due gare in casa (con il Galatasaray di Istanbul e l’Azovmash Mariupol ndr). Quindi se arriviamo a metà del girone con qualche punto nel carniere ce la possiamo anche fare». Per l’Alba, l’Eurocup è un ripiego, forse non ci metterà la stessa intensità che può metterci Teramo. Si vedrà stasera, davanti a un pubblico che si prevede dell’ordine delle diecimila presenze. E anche questo per il Teramo è una novità assoluta.
Più tardi, quando in una Berlino plumbea e piovosa il pullman che porta il gruppo teramano passa davanti alla O2 Arena illuminata a festa - il mega palasport da 20mila posti - qualcuno ricorda le trasferte nelle piccole città italiane del basket. «Sono veramente felice che siamo arrivati a questo livello», dice allora Antonetti, «ma ricordiamoci da dove siamo partiti. Facevamo trasferte diverse, altro che Berlino: ricordo la prima storica vittoria in serie A a Trieste. E adesso proviamo a vincere qui, nel palasport più bello d’Europa, un campo come quelli della Nba». L’Alba ha vinto sette scudetti negli ultimi 10 anni, ha americani di prim’ordine, una delle maggiori candidate alla vittoria finale dell’Eurocup. Il solo fatto di poter scendere sul parquet della O2 Arena e sfidare l’Alba Berlino è già una conquista, ma il presidente non intende accontentarsi di questo.
«Quante possibilità ha il Teramo di vincere? Queste partite sono un’incognita totale, poi in Coppa a giocare in casa o fuori cambia tutto, come noi abbiamo sperimentato bene con l’Apoel Nicosia. Comunque per il girone il calendario è abbastanza favorevole, perché noi adesso facciamo la partita che sulla carta è la più difficile, poi abbiamo due gare in casa (con il Galatasaray di Istanbul e l’Azovmash Mariupol ndr). Quindi se arriviamo a metà del girone con qualche punto nel carniere ce la possiamo anche fare». Per l’Alba, l’Eurocup è un ripiego, forse non ci metterà la stessa intensità che può metterci Teramo. Si vedrà stasera, davanti a un pubblico che si prevede dell’ordine delle diecimila presenze. E anche questo per il Teramo è una novità assoluta.