Lapadula show, il Teramo a tre punti dal traguardo
La doppietta del numero 10 tiene l’Ascoli a -4, si può festeggiare sabato a Savona
TERAMO. Super Lapadula schianta il Pontedera e fissa il nuovo appuntamento con la storia per sabato 2 maggio a Savona, amena località ligure a tre punti dalla serie B. Se il Teramo li farà, quei tre punti, renderà una semplice passerella lo scontro diretto dell’ultima giornata. Ma potrebbe bastarne anche uno se l’Ascoli pareggerà con l’Ancona e addirittura si potrebbe festeggiare perdendo se l’Ancona vincerà al Del Duca. Queste sono le tre combinazioni che darebbero al Diavolo la B con un turno di anticipo. Le altre combinazioni, quelle negative per il Teramo, costringerebbero comunque l’Ascoli a venire a vincere al Bonolis il 9 maggio. Mal che vada, insomma, i biancorossi avrebbero due risultati su tre a disposizione nel confronto diretto in casa. Che sarebbe una sentenza senza appello, la Madre di tutte le partite.
Quella di ieri, se non era la Madre, era almeno la Zia di tutte le partite. Il Teramo non poteva sbagliarla e non l’ha sbagliata. Immaginate che scoramento e che paura ci sarebbero ora se fosse finita con un pareggio. E, in effetti, nell’enorme folla del Bonolis – settemila spettatori, una roba mai neanche pensata da queste parti – la paura di un’altra domenica nera dopo quella di Prato è serpeggiata a lungo. Prima perché il Teramo pur dominando non riusciva a sbloccare la partita e la porta toscana pareva stregata, poi perché – sull’1-0, per oltre metà ripresa – la squadra ha balbettato e avuto dei momenti di sbandamento che hanno portato il Pontedera a un soffio dal pareggio. Il salvataggio sulla linea di Speranza ha svegliato i biancorossi dal torpore, la rete del 2-0 è stata la liberazione. E il liberatore è stato ancora lui, Gianluca Lapadula. Che con la doppietta di ieri ha toccato quota 20 e raggiunto il “gemello” Donnarumma (per il quale resta ancora il dubbio del rigore contro la Lucchese: la Lega Pro deve ancora decidere se è suo, e in tal caso sarebbero 21, o un’autorete del portiere).
Proprio Donnarumma ha fatto dannare il Bonolis nel primo tempo, non buttando dentro due palle-gol nitide che a dire il vero si era procurato con grandi movimenti e grandi controlli di palla su lanci di Perrotta (5’) e Di Paolantonio (21’). Lo stesso Donnarumma è stato murato dal portiere a due passi dalla porta su un cross di Di Paolantonio (27’) e l’estremo toscano Anacoura è stato bravissimo anche su una grande punizione di Lapadula (33’). Sull’angolo, Speranza ha incornato fuori di un soffio. Insomma: dopo sei occasioni sfumate si andava verso l’intervallo con la testa piena di cattivi pensieri (mentre l’Ascoli vinceva 2-0) quando al 39’ un lancio di Amadio a scavalcare la difesa, troppo lungo per Donnarumma, è stato trasformato in oro da Lapadula con un morbido pallonetto sull’uscita del portiere. Boato pazzesco del Bonolis.
Era un gol liberatorio, ma non è finita lì. Il Pontedera, che già prima di essere sballottato dalla marea biancorossa si era reso pericoloso, in avvio, con un paio di incursioni dell’ottima mezzala Settembrini (fermato da un’uscita a valanga di Tonti all’8’), sullo 0-1 ha dimostrato qualità e determinazione, reagendo e costringendo il Teramo sulla difensiva. Passati al 3-4-1-2 con Luperini messo in trequarti per limitare Amadio, gli ospiti nella ripresa hanno man mano aumentato spinta e pericolosità mentre il Diavolo sembrava smarrirsi. Nel momento di maggior sofferenza è stato capitan Speranza – un monumento – ad evitare che il pomeriggio si trasformasse in un incubo ricacciando sulla linea, al 23’, un tiro di Luperini che aveva raccolto la palla in piena area da Tonti, uscito in modo sciagurato su un cross. Quel momento di paura ha segnato la svolta. Intanto era entrato Masullo al posto di Di Paolantonio, con Di Matteo spostato a mezzala, ma non è stato tanto questo cambio (strano, visto che Di Paolantonio stava giocando bene e Di Matteo no) a scuotere il Diavolo, quanto il grosso pericolo corso. E allora riecco i gemelli del gol: Donnarumma (27’) impegna Anacoura dal limite e Lapadula sbaglia il tap-in. Ancora Donnarumma (30’) parte seminando avversari e attende che il gemello gli detti il passaggio. Lapa controlla da dio, fa perno sul corpo del malcapitato Gasbarro tagliandolo fuori e infila di sinistro. Il tempo per Scipioni (36’) di mangiarsi il 3-0 di testa e i settemila cominciano a festeggiare.
Tutto stupendo, ma non è ancora finita. La storia aspetta il Teramo a Savona. Forza Diavolo, manca poco. Quel poco, per citare Mario Luzi, taglia come una lama.
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