Mezzogiorno di fuoco Al palazzo della Figc è caccia alle poltrone
Oggi Consiglio federale e dimissioni di Abete e Prandelli Tavecchio favorito per la presidenza della Federazione
Mezzogiorno di fuoco. L’appuntamento infatti è per le dodici di oggi a Roma in via Allegri. Ma come, in attesa di affidargli la panchina gli anno intestato la via dove ha sede la Figc? No, solo uno scherzo del destino perché l’Allegri in questione è Gregorio e nel Seicento più che del 4-3-3 si occupava delle sette note, schema che conosceva alla grande tanto da comporre il Miserere. Certo, si parlerà anche dell’Allegri allenatore oggi al consiglio federale ma difficilmente ci sarà l’investitura ufficiale. Anzi, i tempi sono destinati ad allungarsi. L’unico dato certo è che sia il presidente Giancarlo Abete che il ct Cesare Prandelli rassegneranno le loro dimissioni. Un atto formale e irrevocabile.
Insomma, non ci saranno ripensamenti nonostante le sollecitazioni a un dietrofront auspicato da numerose componenti del mondo dello sport. L’allenatore di Orzinuovi si è già messo sul mercato ribadendo che non intende prendersi un anno sabbatico. L’unica offerta ufficiale è quella del Galatasaray ma l’invito è stato declinato da Prandelli che intende misurarsi in un campionato più competitivo di quello turco.
Difficile quindi che dal camino di via Allegri esca una fumata bianca. Anzi, è probabile che la partita finisca con un nulla di fatto.
La corsa presidenziale. Demetrio Albertini non sarebbe più intenzionato a candidarsi alla presidenza. L’ex centrocampista del Milan sponsorizzato dal presidente del Coni Giovanni Malagò ha probabilmente capito di non avere i numeri per sedersi sulla poltrona. Dalla sua ha le componenti elettive di due Leghe, Allenatori e Calciatori, troppo poco per fronteggiare un collezionista di “tessere” come Carlo Tavecchio che invece ha dalla sua la Lega pro, i Dilettanti e i comitati regionali.
Tempi lunghi. Non a caso l’attuale presidente della Lega dilettanti ha chiesto ad Abete di “traghettare” la Federazione fino all’11 agosto e anche di dilatare i tempi dell’elezione del presidente. Insomma, per Tavecchio non ci sarebbero i tempi tecnici per eleggere il nuovo padrone di casa entro l’11 agosto ma in realtà chiede tempo per allargare la sua base di consenso e convergere su di sé anche il portafoglio voti dei candidati di minoranza che sono Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico e già commissario straordinario della Figc tra il 2006 e il 2007, e Francesco Ghirelli, direttore generale Lega Pro. In quest’ottica Tavecchio sta stringendo alleanze e il suo intento è quello di offrire la vicepresidenza a Mario Macalli, presidente della Legapro. e Claudio Lotito, patron della Lazio. Insomma la meglio gioventù a palazzo, alla faccia del rinnovamento.
Il nuovo ct. È chiaro che non si può aspettare fino a settembre per nominare il nuovo ct. È probabile che si arrivi ad una nomina anche senza la presenza effettiva di un presidente ma con la convergenza di tutte le componenti federali. E allora ecco che accanto ai favoriti Allegri e Mancini spuntano altri nomi. Francesco Guidolin in tal senso è più di un outsider. Ha un ingaggio francescano , il profilo basso, sa tenere il gruppo e ha portato l’Udinese a volare tre metri sopra il cielo. Timida la candidatura di Luigi Di Biagio, attuale allenatore dell’Under 21 e che come tecnico ha fatto tutta la trafila a Coverciano. Insomma, quel prodotto della cantera federale che tanto piace a Tavecchio. Certo, c’è anche la suggestione di nomi importanti. A Madrid è arrivata una telefonata per sapere se Carlo Ancelotti attuale mister del Real fosse disposto a ridursi lo stipendio dell’80 per cento per amor di patria ma al messaggio lasciato in segreteria telefonica non c’è stata risposta mentre folcloristica sembra essere la prospettiva di un Antonio Conte part-time e cioè diviso tra Nazionale e Juve. Fantacalcio.
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