PESCARA CALCIO

Perugia-Pescara 0:0, le pagelle: Baldini cambia l’attacco, il risultato no

26 Gennaio 2025

Il mister ha provato a stravolgere la formazione ma non è bastato ad invertire la rotta della sua squadra: contro il Perugia arriva solo 1 punto. E ancora una volta la partita si conclude senza aver segnato gol

PERUGIA. Giorno dopo giorno il calciomercato si avvicina al termine. I problemi sono noti da tempo, eppure su questo fronte non arriva niente di nuovo. Per il mal di gol che attanaglia il Pescara serve una sola medicina: l’attaccante. I tifosi lo sanno. La società lo sa. Anche Baldini lo sa ma – giustamente – difende i suoi uomini, a cui non si può recriminare nulla dal punto di vista dell’impegno. Continuano a dannarsi ma senza riuscire a tirarsi fuori dal pantano in cui la squadra è intrappolata dallo scorso 30 novembre, giorno dell’ultima vittoria.

Oggi il Delfino gioca i primi quarantacinque minuti ad un buon livello, concedendo qualcosa – a causa di alcune leggerezze in fase d’impostazione – ma sembrando più squadra. Nella seconda frazione biancazzurri abbassano intensità e baricentro. Il Perugia sfrutta questa mancanza di coraggio e prende campo, rischiando più volte di segnare il gol vittoria. Solo l’imprecisione degli attaccanti evita il peggio. Sul finale Merola ha anche la possibilità di fare gol e soprattutto di farlo fare. Basterebbe passare il pallone al compagno a pochi passi da lui. E invece decide di tirare un sinistro non troppo angolato che Gemello (scuola Torino, un buon portiere) riesce a parare. Sul finale Letizia si fa anche male ma è costretto a rimanere in campo perché non ci sono più sostituzioni disponibili.

LE PAGELLE

IL MIGLIORE. SAIO: 6,5. Non fa rimpiangere Plizzari. Certo, in un paio di uscite – specie una nel secondo tempo in cui perde il tempo per l’intervento e si trova ad una decina di metri dalla sua porta – mette un po’ in apprensione la difesa, ma è miracoloso sul tiro di Matos nella prima frazione. In generale, in mezzo ai pali si muove bene.

IL PEGGIORE. MORUZZI: 5. Qualcosa sulla fascia offensiva fa, ma è veramente troppo impreciso. Due leziosità in impostazione per poco non costano il gol alla sua squadra. Nel primo tempo si perde il pallone tra i piedi e Montevago va a due passi dal gol; nel secondo tempo combina una frittata simile.

GLI ALTRI

LETIZIA: 6. Mezzo voto in più per lo stoicismo che ha mostrato rimanendo in campo anche quando il corpo gli stava chiedendo di fermarsi: all’80esimo lamenta un infortunio muscolare ma non può uscire perché Baldini ha esaurito i cambi. Allora  Valzania scala sulla fascia destra e lui va in mezzo al campo. Riesce anche a guadagnare un fallo prezioso per guadagnare tempo. Aldilà di questo episodio, però, la sua prestazione è abbastanza opaca. Rispetto alla sua prima uscita in biancazzurro è meno preciso e frizzante.

BROSCO: 6. Anche lui si  meriterebbe mezzo voto in meno, ma salva la sua porta sul tiro a botta sicura di Di Maggio. Quindi la sufficienza la raggiunge. Ma che la sua partita non sarà facile lo si capisce già al 10’, quando con una sgasata Matos gli riprende 3-4 metri di distanza e lo anticipa. L’attaccante brasiliano ex Fiorentina è una spina nel fianco per tutta la partita.

PELLACANI: 6. Meno impreciso di Brosco ma non effettua l’intervento salva-risultato.

VALZANIA: 5,5. Il primo tempo è da 6,5-7 fino al 35esimo. Si inserisce, dà profondità e offre due bellissimi cross ai suoi compagni di squadra (uno malamente sprecato da Bentivegna). Ma a 10 minuti dal termine del primo tempo decide anche lui di cimentarsi nella cucina e fa la frittata: perde un pallone velenosissimo nella sua metà campo che permette a Matos di concludere a botta sicura verso la porta. Solo il miracolo di Saio e l’aiuto del palo evitano il gol. A quel punto perde un po’ di fiducia. Infine lo spostamento a play basso peggiora ulteriormente la sua prestazione. Lì non si trova a suo agio.

DAGASSO: 6. Solita prestazione generosa del centrocampista, anche se non è determinante come in altre occasioni. Su un bel filtrante di Squizzato che lo avrebbe mandato in porta non arriva soltanto a causa della sfortuna, finendo per inciampare a qualche centimetro dall’aggancio con il pallone. Se non fosse caduto probabilmente avrebbe segnato. DE MARCO (s. 77’): s.v.

SQUIZZATO: 6. Timidi segnali di risveglio dal giocatore che dovrebbe prendere per mano i suoi compagni di squadra in fase di costruzione. Oggi è il migliore del centrocampo. Trova delle buone geometrie e per poco non manda Dagasso in gol. Speriamo che questa prestazione sia di  buon auspicio per il futuro. MEAZZI (s. 56’): 6. Prestazione più difensiva che offensiva, perché la sua squadra nel secondo tempo costruisce veramente poco. Ci mette applicazione.

FERRARIS: 6. Si fa notare solo per un tacco – forse fortunoso – che fa diventare il cross di Valzania un cioccolatino per Bentivegna, che lo sciupa. Per il resto prestazione non indimenticabile. MEROLA (s. 56’): 5,5. Le qualità del giocatore sono fuori discussione, i numeri del suo 2024 parlano per lui. Ma qualcosa è cambiato nel nuovo anno, perché continua a sbagliare. E si vede che sono errori dettati dall’annebbiamento dell’ultimo periodo, come quando all’87esimo invece di servire il suo compagno che avrebbe colpito a botta sicura decide tirare e spreca. Anche a lui gioverebbe un attaccante vero che si assumesse la responsabilità di fare gol.

VERGANI: 5,5. Questa squadra ha bisogno di un centravanti di struttura, perché né lui, né Merola né Tonin riescono a ricoprire questo ruolo. Manca l’impatto che un attaccante dovrebbe dare alle partite, soprattutto quelle bloccate. Come questa. TONIN (s. 65’): 5,5. Entra in maniera vivace. Ha la cattiveria che serve per mettere un po’ in subbuglio la difesa avversaria, ma anche a lui manca qualcosa per essere decisivo.

BENTIVEGNA: 5,5. Per Bentivegna il discorso è complesso. Si mangia un gol clamoroso, è vero. Ma ha anche il pregio di essere l’unico che fa le giocate che servono ad una squadra per rendersi pericolosa. Un dribbiling, un passaggio con i tempi giusti, uno stop a seguire fatto bene. Eccessivo non farlo rientrare in campo al termine della prima frazione. CANGIANO (s.46’) 5,5: entra e tutta la squadra abbassa il baricentro. Non è l’unico responsabile ma di certo ciò non aiuta la sua prestazione, che è piuttosto incolore. Eccezion fatta per un giallo evitabile.

L’ALLENATORE. BALDINI: 5,5. i decide di stravolgere la formazione iniziale, e nel primo tempo sembra anche avere un riscontro positivo. Ma qualcosa cambia prima del rientro in campo, perché nel secondo la squadra non ha la stessa cattiveria. E togliere Bentivegna forse non è stata una scelta azzeccata: era l’unico di dare velocità alla fase offensiva.