CALCIO / SERIE C
Pescara: Repetto ai titoli di coda, il ds va via dopo tre anni
Il club fa sapere che non è prevista la riconferma, il dirigente aspetta l’ufficialità e resta in silenzio
PESCARA. L’avventura in biancazzurro di Giorgio Repetto è arrivata ai titoli di coda. Il 30 giugno scadrà il contratto del 68enne direttore sportivo, ma già qualche giorno fa il presidente Daniele Sebastiani è stato chiaro. "Antonio Bocchetti resta nell’area scouting, mentre il rapporto con Giorgio Repetto si interrompe, dal momento che abbiamo preso un altro ds". L’altro ds è Luca Matteassi, che già da qualche giorno lavora insieme ad Auteri per costruire il nuovo Pescara. Repetto al momento resta in silenzio ed è in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del club.
Per il dirigente ligure trapiantato a Pescara dal 1975, ovvero nella prima stagione da calciatore biancazzurro, il Delfino è una questione di cuore e non solo di lavoro. "In primis sono un tifoso e, poi, un dirigente", ha detto tempo fa il direttore sportivo, che in biancazzurro ha giocato per sei stagioni (dal 1975 al 1980 e, poi, nel torneo 1982-1983) vincendo campionati e scrivendo pagine memorabili della storia del calcio pescarese.
Oltre che calciatore, Repetto è stato ds del Pescara per la prima volta nel campionato 2013-14, fino al maggio 2016 quando fu esonerato dal club poche settimane prima della promozione in A con Massimo Oddo in panchina. Una parentesi al Teramo e, nel marzo 2018, il ritorno in biancazzurro. Il presidente Sebastiani tre anni fa, dopo l’esonero di Zeman, lo ha richiamato in società, ma il rapporto lavorativo tra i due è praticamente finito dopo poco più di tre stagioni. A meno di clamorosi ripensamenti, Repetto da luglio non sarà più il ds del Pescara.
Dopo la retrocessione, il club biancazzurro vuole percorrere la strada della rifondazione: via il tecnico Gianluca Grassadonia, il ds Antonio Bocchetti spostato all’area scouting e, probabilmente, tanti giocatori faranno i bagagli (sarà così?). Giorgio Repetto, però, è l’unico che ha pagato con la non conferma per il prossimo campionato; nonostante l’anno scorso abbia inciso pochissimo nella costruzione della squadra, se non in due o tre operazioni, e la sua figura sia rimasta spesso nell’ombra.
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