CALCIO SERIE B
Pillon: «Il futuro è nelle nostre mani»
Domani sfida decisiva a Venezia: servirà un punto per salvarsi
PESCARA. Ultimi novanta minuti da brividi. Domani sera a Venezia (ore 20,30), il Pescara si giocherà il futuro. Basterà un pareggio per evitare i play out e conquistare la salvezza aritmetica. In caso di sconfitta, invece, bisognerà attendere notizie confortanti dagli altri campi, altrimenti i biancazzurri dovranno rinviare le vacanze e prepararsi agli spareggi per non retrocedere. Nessuno aveva immaginato un cammino così difficile per il Delfino che era partito con l’obiettivo di centrare i play off.
La gara da seguire con particolare interesse è Ascoli-Brescia. Se i bianconeri non dovessero battere i lombardi, il Pescara sarebbe al sicuro anche uscendo sconfitto dal Penzo, a patto che il Cesena non perda in casa con la Cremonese (già salva). In tal caso, infatti, anche vincendo contro l’Entella, il Novara andrebbe ai play out con 47 punti, gli stessi dei biancazzurri che però sono in vantaggio sui piemontesi negli scontri diretti.
Pillon: senza paura. Il ko contro l’Ascoli ha riaperto i giochi in coda alla graduatoria e in questi giorni Bepi Pillon ha lavorato molto sulla testa dei calciatori. C’è il rischio di accusare a livello psicologico l’inevitabile tensione che accompagnerà lo svolgimento dell’ultimo match della stagione regolare. Eppure, sotto questo profilo, l’allenatore sembra abbastanza sereno. «La squadra sta bene», afferma l’allenatore del Pescara, «sinceramente non ho visto un gruppo preoccupato. I ragazzi hanno lavorato con grande attenzione. Ora, però, bisogna dimostrare sul campo di essere pronti. Dovremo giocare senza paura e speriamo di conquistare questo benedetto punto».
Nessun calcolo. Il Venezia ha ancora la possibilità di concludere il campionato al quarto posto che garantisce l’accesso alla semifinale play off senza disputare il turno preliminare. Per riuscirci, l’undici di Pippo Inzaghi deve battere il Pescara e sperare che il Palermo non vinca a Salerno. Ma Pillon fa orecchie da mercante. «Noi dobbiamo puntare sulle nostre forze e isolarci da quello che succede all’esterno o sugli altri campi. La salvezza è nelle nostre mani. Proveremo a fare la nostra partita come abbiamo sempre fatto. Non possiamo andare a Venezia a speculare sul risultato e aspettare quello che fanno gli altri. La mia squadra non ha la capacità di gestire un risultato, perciò bisogna essere tonici, aggressivi e consapevoli di avere le capacità di raggiungere l’obiettivo».
Chiaramente, sarà necessario evitare azioni scellerate, ad esempio quelle compiute da Andrea Coda con l’Ascoli e Alessandro Crescenzi a Vercelli. E non è un caso se il Pescara abbia perso solo in quelle due circostanze nelle 8 gare della gestione Pillon. Di fronte, ci sarà un avversario ferito dopo la cinquina incassata sul campo della Cremonese. E per questo il tecnico biancazzurro non si fida. «Ho visto la partita e fino a 20’ dalla fine il risultato era ancora in bilico. Sul 2-1 per la Cremonese, il Venezia ha colpito un palo. Avrebbe potuto pareggiare, invece, poco dopo i grigiorossi hanno segnato il terzo gol e a quel punto il match è finito. Il Venezia è una squadra tosta, ha la terza miglior difesa della B. Loro sono bravi sulle palle inattive e messi bene in campo da Inzaghi che sta dimostrando di essere molto bravo». Pillon, originario di Preganziol (in provincia di Treviso), si giocherà il futuro a due passi da casa. «Si, fa sempre piacere tornare dalle mie parti, però sono concentrato solo sulla gara».
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