Pucciarelli: Pescara avanti, scatta l’operazione rilancio
Il fantasista scalpita: «L’infortunio è alle spalle, domani è il mio compleanno e vorrei un bel regalo contro la Juve Stabia. Giampaolo il maestro di vita»
PESCARA. Valore aggiunto e jolly prezioso. I suoi compagni di squadra sono sicuri: può far fare il salto di qualità al Pescara. Manuel Pucciarelli, 29 anni, è un mix di classe cristallina e tanta sfortuna. Arrivato a gennaio in prestito dal Chievo, si è fatto male durante il primo allenamento (lesione al tendine dell’adduttore) e nel nuovo anno non ha giocato una gara. Sabato, contro la Juve Stabia, però è pronto al debutto.
Pucciarelli, come sta?
«Ora bene, l’infortunio è alle spalle e sono pronto».
Ha attraversato un periodo davvero difficile: firma per il Pescara e subito dopo si fa male.
«In carriera non ho mai vissuto un periodo così buio. Spero che il peggio sia definitivamente passato, perché voglio far vedere al Pescara chi è il vero Pucciarelli. Mi manca solo il ritmo partita, ma è un problema diffuso perché tutti siamo stati fermi per tanti mesi».
I suoi compagni di squadra puntano tanto su di lei. È una bella responsabilità, non crede?
«Sono felicissimo della stima che nutre la squadra nei miei confronti e farò del mio meglio per dare un contributo importante. Mi sento di ringraziare la società per la tanta fiducia che ha riposto in me. Sono molto carico».
Trequartista, esterno offensivo, prima o seconda punta?
«Tutti i ruoli che lei ha elencato fanno al mio caso. Mi piace fare l’esterno, anche se sono nato e cresciuto come trequartista. Quella collocazione tattica mi è congeniale, anche se mi andrebbe bene giocare anche da seconda punta. Non è un problema, in base a quello che sceglierà il mister, mi adeguerò».
Domani compirà 29 anni, sabato si vorrebbe fare un bel regalo battendo la Juve Stabia?
«Sarebbe un compleanno perfetto. Una vittoria mi andrebbe benissimo come regalo».
Contro la Juve Stabia, in carriera, ha vinto un paio di volte e nell’ultima gara giocata, lo scorso dicembre, con la maglia del Chievo ha anche segnato. Pronto al bis?
«Diciamo che quell’avversario mi porta bene, ma nella gara in cui ho segnato ci ha poi ribaltat e vinto al Bentegodi. Se devo far gol va bene, sarei super felice, però vorrei portare a casa punti».
A gennaio perché ha scelto Pescara?
«Questa piazza è sempre stata tra le mie preferite. Qui c’è storia, blasone e, soprattutto, una tifoseria molto calda. Da avversario giocare a Pescara mi è sempre piaciuto per l’atmosfera che si respirava allo stadio».
Adesso, però, con le porte chiuse sarà tutto diverso…
«Questo è un problema, perché le partite sembreranno degli allenamenti, come ambiente. Bisognerà essere bravi a motivarsi ancor di più per sopperire all’assenza dei tifosi. So che non sarà semplice, ma spero che a breve si possa far tornare la gente negli stadi. Anche riducendo al massimo la capienza, ma almeno rivedere i tifosi allo stadio sarebbe davvero importante».
In carriera ha avuto due allenatori molto importanti, come Maurizio Sarri e Marco Giampaolo. Che ricordi ha?
«Stupendi. Con loro ad Empoli mi sono divertito molto. Sarri mi ha insegnato a giocare a calcio e Giampaolo mi ha fatto crescere a livello umano. Li reputo due maestri. Giampaolo tra l’altro, insieme a Daniele Croce, mio ex compagno di squadra nell’Empoli, mi ha consigliato di venire a Pescara. Con lui mi sento spesso e lo considero come un secondo padre. È una persona eccezionale».
Obiettivi del Pescara?
«A gennaio sono arrivato per puntare dritto ai play off, ora la classifica è un po’ cambiata e bisogna risalire la china. Pensiamo a vincere queste prime partite, cercando di mettere in cascina punti pesanti per staccare la parte bassa della classifica, poi vedremo. Ci sarà tempo per pensare in grande, ma senza fare il passo più lungo della gamba...».
Il suo futuro? Resterà a Pescara anche nella prossima stagione?
«Non lo so, vedremo. È presto per parlare del futuro, ma spero tanto di restare qui anche il prossimo anno».
Per il primo gol in biancazzurro ha già in mente dei festeggiamenti particolari?
«In primis spero di fare gol, poi per l’esultanza deciderò. Sicuramente il primo gol sarà dedicato alla mia piccola Vittoria, che ha appena tre mesi».
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