BASKET A2
Sherrod: sono a Roseto per aiutare i giovani
Entusiasmo alle stelle per il 25enne Usa che vuole mettersi subito al lavoro: "Mi mancava l'energia del PalaMaggetti. Volevo restare l'anno scorso ma ..."
ROSETO. È un ritorno che fa felici tutti, quello dell’americano Brandon Sherrod in maglia Sharks, primo giocatore per la prossima stagione.
Sono soddisfatti sia i tifosi biancazzurri, sia gli addetti ai lavori, per questa gran presa, perché si parla di un giocatore davvero forte, che ai buoni numeri scritti a referto due stagioni or sono con la maglia del Roseto, ha aggiunto quelli migliori dell’ultima stagione a Scafati, dove è arrivato secondo in campionato uscendo agli ottavi di finale play off, chiudendo la stagione regolare a 15 punti e 10 rimbalzi di media in 32 minuti e i play off a 10 punti e 10 rimbalzi sempre in 32 minuti, cifre che lo hanno eletto miglior rimbalzista della A2 Ovest per la stagione scorsa.
Tornato a casa sua, a Bridgeport, nel Connecticut, il giocatore ha raccontato la sua gioia per questo ritorno in canotta biancazzurra.
Sherrod, perché ha deciso di tornare a vestire la sua vecchia maglia numero 35?
«Di certo mi mancava quell’energia e quella passione genuina che avevo vissuto due stagioni fa. Per me è un po’ come tornare a casa con un anno di ritardo: a dirla tutta infatti, mi sarebbe piaciuto restare in biancazzurro anche per la scorsa stagione, ma purtroppo non rientravo nei piani di quel Roseto, cosa che mi dispiacque parecchio».
Questo sarà un ritorno a metà, visto che fino al giovedì la squadra resterà a Roma.
«Effettivamente andare avanti e indietro può esser difficile da gestire, ma sono sicuro che dopo qualche settimana rientrerà tutto nella normalità. E poi, fortunatamente, Roseto e Roma non sono troppo distanti».
Vivrà i pregi di Roma, ma anche quelli di Roseto.
«Amo i rosetani, mi è mancato non poter sentire il loro urlo al PalaMaggetti: per questo sono tornato, pur avendo altre offerte lontane dall’Italia. E poi non mi dispiace avere la possibilità di vivere a Roma per qualche giorno: lo sanno tutti che mi sento a mio agio con il vostro stile di vita, userò il tempo libero per migliorare la conoscenza della lingua e godermi un po’ della città eterna».
La prima volta a Roseto era un giocatore fresco di college (Yale), tutto da scoprire; stavolta arriverà come titolare del miglior quintetto di A2 secondo eurobasket.com.
«Dopo la mia prima stagione mi avevano ferito certi giudizi secondo cui il mio gioco dipendeva solo dal playmaker: passato un anno, ho dimostrato a queste persone che avevano torto».
Con quali obiettivi si presenterà al via della stagione?
«Penso che avrò l’opportunità di usare la mia esperienza per far vincere la squadra, migliorando gioco e statistiche».
Ci saranno parecchi ragazzi della Stella Azzurra a fare squadra, tutti da svezzare: si sente pronto?
«Farò del mio meglio per condividere con loro tutte le mie conoscenze. Sono convinto che ciascuno di noi deve lavorare per crescere e migliorare. Per questo mi metterò a disposizione del coach e della squadra, perché usando bene la mia esperienza e il fattore tempo, sono sicuro che potrò aiutarli; anzi, so già che sarò entusiasta nel vederli impegnati a migliorare, sia sul campo, che nella vita privata».
Ha inciso un disco il cui incasso andò in beneficenza, cantando pure una canzone in italiano: ci sarà un bis?
«Lo spero, mi piacerebbe molto fare di nuovo questa esperienza, insieme ai miei amici rosetani».
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