Verratti torna a casa: ora voglio solo riposarmi

27 Giugno 2014

L’azzurro è rientrato a Manoppello, serata a Pescara, oggi parte per Formentera

MANOPPELLO. Ore 19, Manoppello. Una Bmw X6 sbuca in piazza Garibaldi e riporta a casa Marco Verratti. L’idolo della Nazionale, il campione che ha reso orgogliosa un’intera regione. In auto con lui ci sono quattro amici: sono andati a prenderlo nell’aeroporto romano di Fiumicino, dove l’aereo degli azzurri è atterrato nel pomeriggio. T-shirt verde, scarpe da tennis e bermuda con raffigurata una tigre, Marco viene accolto da altri amici. Proprio in quel momento, lungo corso Santarelli passa un’anziana con la nipotina. «Guarda, quello è il giocatore della Nazionale», dice la donna. E Verratti non ci pensa due volte ad accarezzare la piccola.

Sono passati solo due giorni dall’eliminazione dell’Italia dai Mondiali, ma Marco vuole voltare pagina. Fin da subito. Così, quando viene avvicinato dai cronisti che lo attendono davanti casa, la stella del Paris Saint Germain dice subito: «Non parlo, voglio solo riposarmi». Chi lo conosce racconta che Marco è molto dispiaciuto per l’epilogo dell’avventura brasiliana soprattutto per il ct Cesare Prandelli, che subito dopo la sconfitta con l’Uruguay ha rassegnato le sue dimissioni.

Due borsoni in spalla, Verratti si avvia così verso il portone della sua abitazione, non prima però di dare appuntamento ai suoi amici: «Ora vado a casa. Mi cambio e ci vediamo dopo per una birretta».

Per Marco, quella di ieri, è stata una serata tranquilla: un saluto alla nonna, qualche ora in compagnia di chi gli vuole bene e poi un gelato lungo la riviera di Pescara, con tappa da Berardo. Ma Verratti resterà solo poche ore in zona. Già stamattina lascerà il centro pescarese: alle due di pomeriggio lo aspetta il volo per Formentera, dove trascorrerà le sue vacanze estive. In Spagna lo aspettano a braccia aperte la compagna Laura, il figlio Tommaso e la cognata Federica. Marco andrà via subito, ma una cosa è certa: in paese continueranno a parlare di lui. Anche ieri, nei tavoli della pizzeria Masa di piazza Garibaldi, non si faceva altro che ripercorrere il Mondiale del loro compaesano più famoso. Mondiali, ma non solo: gli argomenti sono tanti.

Quello più gettonato è il futuro dell’ex pescarese. Il Real Madrid di Ancelotti vuole strapparlo al Paris Saint Germain. Che ne pensano i familiari? Papà Fabrizio resta sul vago: «Queste decisioni deve penderle lui, l’importante è che stia bene». Zio Egidio, invece, la pensa diversamente: «Mi piacerebbe che andasse al Real Madrid perché è il club più titolato del mondo, il massimo a cui un giocatore può aspirare». «No, meglio il Paris Saint Germain. La capitale francese è molto più bella di Madrid», sorride zio Luciano. L’Italia è tornata a casa in anticipo, ma a Manoppello restano spunti per accessi dibattiti.

Su un aspetto, però, tutti sembrano essere d’accordo: Marco Verratti è stato uno dei pochi a salvarsi dalla disfatta di Natal. E, nel dopo partita, ha vinto anche l’Oscar della simpatia. Quel suo “moccicare” made in Abruzzo, pronunciato negli spogliatoi, ha fatto il giro del web. E c’è anche chi, a Manoppello, protesta per le “appena” nove giornate di squalifica a Luis Suarez. Ora basta pensare ai Mondiali, però. C’è un volo per Formentera che lo aspetta. E chissà che non ce ne sia un altro per Madrid…

Giammarco Giardini

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