Addio a Paolone, il reduce di 102 anni
Penna Sant’Andrea. Era sopravvissuto ai lager nazisti, raccontava agli studenti la sua storia di militare imprigionato
PENNA SANT’ANDREA . Un diario che gli stava nel palmo della mano e in cui aveva raccontato i duri giorni della prigionia nei campi di concentramento e di lavoro e quel bisogno di testimoniare, soprattutto ai giovani, la sua esperienza affinché quello che aveva vissuto e visto non accadesse più. Sono solo alcuni dei ricordi che rimarranno impressi di uno degli ultimi reduci della Seconda guerra mondiale, l’ex militare e deportato Imi Giovanni Paolone che ieri si è spento a 102 anni nella serenità di chi era grato a Dio e alla vita per essere riuscito a tornare a casa dalla guerra, pur portandone dentro incubi e orrori. Paolone che viveva a Penna Sant’Andrea con i due figli (Domenico luogotenente cariche speciali della Guardia di dinanza in pensione) partì per la guerra nel 1943 e fu imprigionato, dopo l’armistizio, dei tedeschi. Fu rinchiuso nel lager di Stargard fino all’arrivo degli americani «i salvatori, smettendo di essere 101-306 e tornando a chiamarmi Giovanni» come raccontava. Per i suoi cento anni era stato insignito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella della medaglia d’onore per la deportazione e del diploma di combattente per la libertà. Una perdita che ha scosso la provincia dove era conosciuto per la sua storia che raccontava nella scuole e per le sue doti umane. «Ci stringiamo in un commosso abbraccio per salutare Giovanni Paolone, esempio straordinario di resilienza e di umanità. Le sue vicende hanno arricchito generazioni di cittadini, la sua eredità morale e civile resta impressa nei cuori di tutti noi sua storia continuerà a vivere nei ricordi e nella storia collettiva della nostra terra. A nome della comunità esprimo profonda gratitudine e commozione» il saluto del sindaco Nicola Salini. I funerali oggi alle 14,30 nella chiesa di Penna. (a.d.f.)