Beffa Asl al grande invalido
E' bloccato ma gli impongono di presentarsi alla visita
TERAMO. Una beffa, un'altra, targata Asl ai danni di un disabile teramano molto grave, impossibilitato a muoversi e ad essere trasportato, al quale viene chiesto lo stesso di presentarsi davanti alla commissione medica per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile. Quasi a dire, insomma, "Lazzaro alzati e cammina" a chi, senza alcuna ironia, è inchiodato ad un letto e lotta ogni giorno contro la malattia e la burocrazia. A denunciare la vicenda è stato il consigliere di maggioranza del Comune di Teramo Pasquale Tiberii che, a seguito di un'esperienza personale legata a questioni familiari, è venuto a conoscenza di questa e altre serie di problematiche che riguardano il Servizio di medicina legale e quello di Riabilitazione della Asl di Teramo.
LA STORIA. «Nonostante certificazioni di medici di famiglia attestanti l'intrasportabilità del malato per gravi condizioni di salute», spiega Tiberii, «gli uffici addetti hanno proceduto alla convocazione dinnanzi alle Commissioni competenti creando ulteriori problematiche in quanto, soprattutto negli orari mattutini (dalle 8 in poi), è risultato alquanto difficile lo stesso reperimento dei mezzi di trasporto per i non deambulanti». «Tutto questo nonostante la possibilità prevista dalla legge relativamente alle visite domiciliari da parte delle commissioni mediche».
ALTRI CASI. Le visite a domicilio per i disabili gravi sono quindi previste ma, evidentemente, poco applicate visto che Tiberii, oltre all'esperienza personale, ha raccolto le lamentele di numerosi cittadini i quali hanno parlato addirittura di situazioni limite con persone molto anziane, sofferenti e colpite da ictus, costrette a doversi recare per gli stessi motivi negli uffici della Asl. «Non può non stigmatizzarsi questo modus operandi», spiega ancora Tiberii, «che, quantomeno da un punto di vista morale, determina un aggravamento delle sofferenze di cui soffrono queste persone oltre al forte disagio soprattutto per quelle persone sole e che non possono contare sul fondamentale sostegno dei familiari».
VARRASSI. La problematica è stata esposta dal consigliere anche al manager della Asl Giustino Varrassi il quale «ne ha preso prontamente atto garantendo un celere intervento effettuati i dovuti accertamenti». Al direttore generale, nello stesso incontro, sono stati segnalati anche i ritardi con cui vengono eseguite le visite neurologiche da parte del servizio di Riabilitazione per ottenere l'autorizzazione ai cosiddetti presidi (pannoloni, materassini antidecubito etc) e l'assurdo iter burocratico da seguire per il rinnovo dell'autorizzazione stessa.
D'ALESSANDRO (IDV). Sulla vicenda è tornato all'attacco anche il consigliere regionale dell'Idv Cesare D'Alessandro. «Dopo il caso del bambino giuliese celiaco che dovrà attendere un mese per ottenere i risultati di un'analisi medica, dopo il paziente teramano che, per un esame radiologico, dovrà attendere 221 giorni, è ora la volta dei malati intrasportabili», scrive D'Alessandro che propone un'interrogazione per il governatore Chiodi per ottenere da Varrassi un cronoprogramma di impegni. Secondo D'Alessandro il manager deve chiarire quando metterà in rete gli ecografi, quando assicurerà il responso delle analisi nei tempi previsti, quando riattiverà le visite domiciliari per i pazienti intrasportabili, quando il servizio di Riabilitazione offrirà in tempi ragionevoli le autorizzazioni e quando riformerà il servizio di Pronto soccorso. «Ce lo scriva sul calendario" conclude», in modo da poter verificare che quelle di Varrassi non siano soltanto promesse da marinaio».
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