Borsacchio, il piano naturalistico è stato approvato dopo 16 anni 

L’assessore Vannucci: «Equilibrio perfetto tra le esigenze di sviluppo e la salvaguardia dell’ambiente» L’opposizione dice sì, il nuovo strumento passa con il solo voto contrario della consigliera Ciancaione

ROSETO. Il piano di assetto naturalistico (Pan) è stato adottato martedì sera in consiglio comunale dopo 16 anni dall’istituzione della riserva del Borsacchio ed è stato votato da maggioranza e minoranza ad esclusione della consigliera Rosaria Ciancaione. «È stata una giornata storica per la nostra città», dichiara l’assessore all’urbanistica Orazio Vannucci, relatore del provvedimento, «il piano adottato è stato frutto di un lungo approfondimento e di un percorso di coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, tant’è che la sua elaborazione finale compendia in un equilibrio perfetto le esigenze di sviluppo dell’area con la salvaguardia ambientale e paesaggistica. Con questo strumento potremo inoltre intercettare fondi regionali e dare attuazione a una gestione in grado di competere per l’ottenimento e la partecipazione a bandi comunitari. L’auspicio adesso è che la Regione proceda speditamente all’approvazione».
Anche il sindaco Sabatino Di Girolamo, assente per un periodo di convalescenza post operatoria, è soddisfatto. «Non conosco i particolari di quanto avvenuto in consiglio», aggiunge il sindaco, «ma l’ approvazione è nota di merito di questa consiliatura e di ciascun consigliere che ha votato favorevolmente. Hanno tutti tifato l’interesse di una parte importante della città». C’è stato un voto contrario al Pan, quello della consigliera Ciancaione, che nel corso del consiglio ne aveva proposto il ritiro per ascoltare le ragioni degli ambientalisti che all’esterno della sala consiliare hanno manifestato la loro contrarietà. «Non è possibile approvare uno strumento naturalistico così importante per il futuro di Roseto senza tenere conto delle associazioni ambientaliste», dice Ciancaione, «ormai ovunque hanno capito che tutelare l’ambiente significa far crescere i territori, tranne a Roseto, dove tutto cambia perché nulla cambi».
Il pensiero della consigliera Ciancaione è condiviso anche dalla deputata del M5s Valentina Corneli, dal referente locale Luigi Talamonti, e dai suoi due gruppi, ma a questo punto una coalizione con il Partito democratico in vista delle elezioni appare difficile se non impossibile. Fondamentale per l’adozione del Pan è stato anche il contributo di una parte dell’opposizione, come evidenzia il consigliere Enio Pavone. «Non potevo rendermi complice», sottolinea Pavone, «di un ulteriore rinvio dell’adozione del Pan per le solite beghe interne fra i due gruppi che si contendono adesso la leadership all’interno dell’amministrazione Di Girolamo, sempre più ostaggio e incapace di governare la città. Era un’esperienza già vissuta nel 2008, quando l’allora governo di centrosinistra portò in consiglio comunale l’adozione del Pan, quello sì pieno di cemento e che dovette ritirare per mancanza di numero legale».
Anche il consigliere di Casa Civica, Mario Nugnes, è concorde con Pavone. «È la prova che questa città è stata vittima di un governo bifronte», precisa Nugnes, «avendo una maggioranza ostaggio del suo mentore Ginoble, che da anni tesse le fila della politica rosetana e che ieri sera avrebbe voluto ancora continuare a farlo, facendo mancare il numero legale e bloccando strumentalmente l’adozione del Pan». È chiaro che l’obiettivo delle critiche di Pavone in particolare è il consigliere Alessandro Recchiuti, uscito dall’aula con i ginobliani, ma lo stesso Recchiuti precisa che «non c’è nessun accordo con i ginobliani, ma sono uscito dall’aula semplicemente perché avevo intenzione di far cadere questa amministrazione».
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