Brucchi: «Sì alla manifestazione»
Zona rossa, prima deroga. Sindaco e Soldà autorizzano la lezione in strada
TERAMO. La lezione di diritto costituzionale in piazza Martiri si farà. La prefettura, su proposta del sindaco Maurizio Brucchi, ha dato il via libera all'iniziativa programmata da Rifondazione comunista per oggi alle 17 davanti ai portici dell'ex Banco di Napoli. Per quest'occasione non è stata fatta valere l'ordinanza del prefetto Eugenio Soldà che istituisce la "zona rossa" e vieta manifestazioni di dissenso in centro. Secondo il comitato "Teramo per la Costituzione", formato da partiti di centrosinistra e associazioni, resta però aperto il problema del provvedimento e dunque annuncia un ricorso al Tar per chiederne la cancellazione. Non è stata ritenuta sufficiente la volontà espressa ieri mattina da Soldà, nel corso dell'incontro con le forze poltiche, di rivedere l'ordinanza.
«L'impianto del provvedimento che vieta manifestazioni di dissenso non sarà toccato», sottolinea Filippo Torretta, segretario comunale di Rifondazione, «per questo ci rivolgeremo al tribunale amministrativo e ci attiveremo per la presentazione in parlamento d'interrogazioni al ministro dell'Interno Roberto Maroni». Il Prc considera positivo il via libera alla lezione in piazza con Alberto Burgio, docente di filosofia contemporanea all'università di Bologna. «E' un passo verso il dialogo», spiega Torretta, «non è stata risolta però la questione della riscrittura dell'ordinanza». Durante l'incontro di ieri mattina in prefettura i partiti del centrosinistra hanno evidenziato tutta la loro contrarietà al provvedimento.
«Non si può confondere il dissenso con la violenza», fa notare Robert Verrocchio, segretario provinciale del Pd, «basterebbe applicare le norme che esistono per impedire manifestazioni a rischio». Soldà ha raccolto tutte le indicazioni emerse dal confronto annunciando una rivisitazione del provvedimento che però non ha convinto il comitato. Sulle tensioni dei giorni scorsi e la polemica seguita all'aggressione verbale a Brucchi interviene il Pdl. «Non comprendiamo come il Pd possa definirla una mera contestazione», afferma, «è stato l'ultimo atto di violenza perpetrato ai danni del primo cittadino». Secondo la lista civica «Al centro per Teramo» il Pd ha mosrato il suo vero volto. «Non si può giustificare», osserva, «chi, invece di far proprio il rispetto delle istituzioni, difende i protagonisti negativi di simili episodi: il dissenso è legittimo, l'offesa non lo è più».
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