Il capo la licenzia, lei lo perseguita: denunciata per stalking
Donna indagata per stalking dopo il licenziamento da una ditta di pulizie. È accusata di aver pedinato l’uomo e di averlo tempestato di telefonate
TERAMO. E’ un’altra storia di atti persecutori a raccontare l’ennesimo caso di stalking finito in un fascicolo giudiziario. Questa volta tra una donna e il suo datore di lavoro. O meglio il suo ex datore di lavoro. Perché la, dipendente di una piccola impresa di pulizie, dopo essere stata licenziata avrebbe perseguitato il titolare dell’impresa a tal punto che l’imprenditore ha presentato una denuncia per stalking da cui è nato il fascicolo di indagini preliminari in cui l’impiegata è indagata per minacce e atti persecutori. La Procura ha chiesto il processo e l’udienza preliminare è in programma a febbraio davanti al giudice Marco Procaccini.
Secondo l’accusa lo avrebbe perseguitato con messaggi di varia natura sui social, con telefonate, pedinamenti e appostamenti . Sostiene la Procura che in alcune occasioni lo avrebbe atteso anche davanti agli uffici amministrativi della ditta. La donna nella sua veste di indagata è stata interrogata dalla polizia giudiziaria alla presenza di un legale e ha respinto ogni accusa.
I fatti, secondo la ricostruzione della Procura, si sono verificati dalla metà del 2023 e tutto sarebbe iniziato dopo il licenziamento avvenuto nell’ambito di un piano di ristrutturazione aziendale. Secondo l’accusa la dipendente dopo il provvedimento in più occasioni avrebbe avvicinato l’ex datore di lavoro aspettandolo fuori dall’attività per chiedergli di riprenderlo.
L’imprenditore, sempre secondo la ricostruzione della Procura, le avrebbe detto che il momento economico che stava attraversando gli aveva imposto delle scelte ma le aveva garantito che, quando il periodo di crisi sarebbe passato, l’avrebbe sicuramente riassunta. Rassicurazioni che, almeno in un primo momento, sarebbero servite. Ma per poco. Dopo qualche settimana, infatti, la donna sarebbe tornata nuovamente davanti agli uffici della ditta cercando di parlare con l’imprenditore e a nulla sarebbero valsi i tentativi, anche da parte di altri ex colleghi andati in soccorso dell’imprenditore, di farla desistere.
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