Cineteatro, gestione contestata C’è il rischio che salti il contratto
L’Acs non comunica la programmazione al Comune che spinge per salvare la stagione della Riccitelli Brucchi: «La convenzione garantisce la pluralità di utilizzo della sala, non possiamo rinunciare a tutto»
TERAMO. La gestione del cineteatro Comunale rischia di sfociare in battaglia legale. Il sindaco Maurizio Brucchi non ci sta a lasciare carta bianca all’Acs, Abruzzo circuito spettacolo che da luglio ha preso il controllo della principale sala per spettacoli della città. Non è una questione di puntiglio ma rispetto delle regole: quelle dettate dalla convenzione che affida la struttura di corso San Giorgio all’associazione di Eleonora Coccagna e Federico Fiorenza per sei anni rinnovabili per altri sei.
L’Acs infatti non ha presentato, e a quanto pare non intende farlo, il programma di utilizzo della sala per i prossimi mesi, impedendo di fatto all’amministrazione cittadina di fissare sul calendario le 25 giornate in cui il cineteatro sarà a sua disposizione. Queste permetterebbero di dare spazio ad altre associazioni che organizzano spettacoli e in primo luogo la Riccitelli che, pur essendo promotrice di una stagione di prosa da oltre duemila abbonati, non ha trovato spazio nella programmazione di Abruzzo circuito spettacolo. «La convenzione stabilisce nelle premesse che il gestore garantisca la pluralità espressione», sottolinea il sindaco, «quindi Acs può svolgere la propria attività, ma deve anche fare da raccordo con altre iniziative ben collaudate». Tra queste rientrerebbe anche la stagione di prosa della Riccitelli che, dunque, non andrebbe sfrattata dal cineteatro. «Si tratta di un’associazione che ha una storia e nella quale l’amministrazione cittadina mantiene un coinvolgimento diretto tramite un proprio rappresentante», tiene a precisare Brucchi, «c’è tutto un movimento cittadino, inoltre, che spinge in favore delle sue iniziative».
Il Comune, tra l’altro, a detta del sindaco è già andata incontro alle esigenze dell’Acs consentendole di allestire un proprio spazio informativo all’interno del cineteatro prima ancora che ne assumesse la gestione. Da parte di Abruzzo circuito spettacolo, però, il sindaco ha registrato «un atteggiamento di chiusura totale» probabilmente frutto di vicende pregresse. Per superare la fase di stallo l’amministrazione ha chiesto al gestore il programma delle attività in modo da incastrarci il cartellone della Riccitelli sfruttando le giornate in cui la sala resterà libera. Dall’Acs, però, è arrivata una risposta che il sindaco definisce «elusiva» che quindi non consente all’amministrazione di fissare le date in cui potrà disporre della sala a suo piacimento.
La questione, insomma, è finita sul tavolo dell’ufficio legale del Comune che nei prossimi giorni inoltrerà un sollecito ufficiale al gestore per indurlo al rispetto delle clausole contrattuali. «Il cineteatro resta di proprietà del Comune, tant’è vero che gli interventi strutturali dovranno comunque essere avallati dall’amministrazione», fa sapere il primo cittadino, «e per questo non possiamo delegare tutto al gestore». L’ente, sempre a detta del sindaco, ha anche un ruolo di «guida culturale» per cui ha tutto il diritto di sapere in anticipo come e quando sarà utilizzato la principale sala pubblica della città. «L’Acs dovrà consegnare il programma», conclude Brucchi, «perché non vorremmo portare questa situazione, che resta facilmente risolvibile, alle estreme conseguenze». In caso di ulteriori reticenze da parte del gestore, infatti, si potrebbe arrivare anche alla rescissione del contratto, con danni per tutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Acs infatti non ha presentato, e a quanto pare non intende farlo, il programma di utilizzo della sala per i prossimi mesi, impedendo di fatto all’amministrazione cittadina di fissare sul calendario le 25 giornate in cui il cineteatro sarà a sua disposizione. Queste permetterebbero di dare spazio ad altre associazioni che organizzano spettacoli e in primo luogo la Riccitelli che, pur essendo promotrice di una stagione di prosa da oltre duemila abbonati, non ha trovato spazio nella programmazione di Abruzzo circuito spettacolo. «La convenzione stabilisce nelle premesse che il gestore garantisca la pluralità espressione», sottolinea il sindaco, «quindi Acs può svolgere la propria attività, ma deve anche fare da raccordo con altre iniziative ben collaudate». Tra queste rientrerebbe anche la stagione di prosa della Riccitelli che, dunque, non andrebbe sfrattata dal cineteatro. «Si tratta di un’associazione che ha una storia e nella quale l’amministrazione cittadina mantiene un coinvolgimento diretto tramite un proprio rappresentante», tiene a precisare Brucchi, «c’è tutto un movimento cittadino, inoltre, che spinge in favore delle sue iniziative».
Il Comune, tra l’altro, a detta del sindaco è già andata incontro alle esigenze dell’Acs consentendole di allestire un proprio spazio informativo all’interno del cineteatro prima ancora che ne assumesse la gestione. Da parte di Abruzzo circuito spettacolo, però, il sindaco ha registrato «un atteggiamento di chiusura totale» probabilmente frutto di vicende pregresse. Per superare la fase di stallo l’amministrazione ha chiesto al gestore il programma delle attività in modo da incastrarci il cartellone della Riccitelli sfruttando le giornate in cui la sala resterà libera. Dall’Acs, però, è arrivata una risposta che il sindaco definisce «elusiva» che quindi non consente all’amministrazione di fissare le date in cui potrà disporre della sala a suo piacimento.
La questione, insomma, è finita sul tavolo dell’ufficio legale del Comune che nei prossimi giorni inoltrerà un sollecito ufficiale al gestore per indurlo al rispetto delle clausole contrattuali. «Il cineteatro resta di proprietà del Comune, tant’è vero che gli interventi strutturali dovranno comunque essere avallati dall’amministrazione», fa sapere il primo cittadino, «e per questo non possiamo delegare tutto al gestore». L’ente, sempre a detta del sindaco, ha anche un ruolo di «guida culturale» per cui ha tutto il diritto di sapere in anticipo come e quando sarà utilizzato la principale sala pubblica della città. «L’Acs dovrà consegnare il programma», conclude Brucchi, «perché non vorremmo portare questa situazione, che resta facilmente risolvibile, alle estreme conseguenze». In caso di ulteriori reticenze da parte del gestore, infatti, si potrebbe arrivare anche alla rescissione del contratto, con danni per tutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA