Colonnella: due indagati per la morte dell’operaio
Sono il collega che guidava la ruspa che lo ha schiacciato e un rappresentante dell’azienda. Eseguita l’autopsia
COLONNELLA. I passaggi obbligati di un’inchiesta giudiziaria scandiscono l’ennesima tragedia sul lavoro. A cominciare dai primi avvisi di garanzia, atto dovuto in questa fase per consentire a tutti di essere presenti con un proprio consulente ad un esame irripetibile come un’autopsia.
Due gli indagati, almeno fino ad ora, per la morte di Aldo D’Agostino, il 62enne operaio di Canzano schiacciato venerdì mattina dalla ruspa guidata da un collega mentre lavorava all’interno dello stabilimento Stam di Colonnella, un’azienda specializzata nella produzione di concimi da compost. Si tratta dell’uomo che era alla guida del mezzo e di un rappresentante della società proprietaria dello stabilimento che resta sotto sequestro.
Così ha disposto il pm Greta Aloisi al termine del secondo sopralluogo fatto in contrada Vallecupa insieme ai carabinieri della stazione di Colonnella guidati dal luogotenente Dino Milazzo.
E ieri pomeriggio l’anatomopatologo Gina Quaglione ha eseguito l’autopsia che, proprio viste le drammatiche modalità dell’investimento, non ha potuto far altro che confermare la morte immediata dell’uomo per svariati traumi. La salma è stata restituita ai familiari e tra oggi e domani si dovrebbero svolgere i funerali. Non è escluso che la Procura, proprio per meglio ricostruire la dinamica dell’incidente, possa chiedere una consulenza con la formula dell’incidente probatorio.
Per ora ci sono le prime ricostruzioni fatte dai militari che per tutta la giornata di venerdì hanno raccolto le testimonianze degli operai che in quel momento si trovavano nello stabilimento, a cominciare proprio da quello che era alla guida della ruspa che ha schiacciato l’uomo. Sembra che i fumi generati dalla fermentazione dei rifiuti organici che diventano concime e la poca luminosità che filtra nei capannoni chiusi, seppur sottoposti ad aspirazione e filtrazione dei gas sprigionati dalla decomposizione degli scarti vegetali, non abbiano permesso all’operatore della ruspa di accorgersi della presenza del collega. Secondo la versione fornita dai carabinieri il 62enne teramano è stato travolto due volte dalle ruote gommate del mezzo meccanico. Una prima mentre procedeva in avanti ed una seconda in retromarcia quando l’operaio ascolano che era alla guida ha udito un rumore anomalo. Si è subito fermato e la tragedia gli si è consumata sotto gli occhi. Ed è stato lui, nonostante lo shock, a dare l’allarme e a chiedere aiuto.
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