GRAN SASSO LAGA
Con machete, arco e frecce nel parco, multato l'unico residente del borgo
L'accusa: detenzione di armi senza autorizzazione. Sanzione di 400 euro al pescarese che ha scelto di vivere da solo a Rava di Castelli. La replica sui social: "Solo attrezzature di lavoro e impiegate da un ospite su terreno di proprietà"
TERAMO. La sua storia ha fatto il giro dei social: ha scelto di lasciare tutto per andare a vivere da solo in montagna a piantare alberi, unico residente di contrada Rava di Castelli tra i monti Camicia e Prena.
Fabrizio Sulli, 35enne originario di Pescara ma da qualche anno residente nel piccolo borgo teramano, è stato condannato alla pena di 400 euro di ammenda dal giudice onoraio di tribunale Carla Fazzini per detenzione abusiva di armi e per introduzione di armi senza autorizzazione in una zona parco.
Davanti al tribunale l’uomo era finito con le accuse di aver introdotto armi senza autorizzazioni in una zona del parco (il Parco Gran Sasso Laga) e precisamente, così si legge nel capo d’imputazione, «un arco, cinque frecce, due machete»; di minaccia e cattura di animali sempre all’interno di un’area parco. Il giudice lo ha assolto dal reato di minaccia e cattura di animale in zona parco perchè il fatto non sussiste, mentre lo ha condannato per gli altri reati.
Sulli ha pubblicato un post in cui, oltre a commentare la sentenza, sostiene che quelle contestate erano soltanto attrezzature che a lui servivano per lavoro o che erano state utilizzate da un suo ospite in un'area privata.
In particolare, i due machete servivano per depezzare la legna e sfalciare rovi e cespugli nel terreno di proprietà; arco e frecce erano invece stati usati da un suo ospite per esercitarsi al tiro, nella sua proprietà, senza alcuna intenzione di offendere persone o fauna selvatica.
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