Concussione, il carabiniere non parla nell’interrogatorio bis
TERAMO. Nel secondo interrogatorio di garanzia, dopo l’ordinanza di divieto bis, Fiorenzo Boccuzzi si avvale della facoltà di non rispondere. Il 49enne brigadiere dei carabinieri accusato di...
TERAMO. Nel secondo interrogatorio di garanzia, dopo l’ordinanza di divieto bis, Fiorenzo Boccuzzi si avvale della facoltà di non rispondere.
Il 49enne brigadiere dei carabinieri accusato di concussione sceglie il silenzio davanti al gip Giovanni de Rensis firmatario del nuovo divieto dimora richiesto dal pm Luca Sciarretta dopo che una mancata notifica del tribunale del Riesame ad un difensore ha fatto decadere la prima misura per un vizio procedurale. I legali del militare, gli avvocati Giannicola Scarciolla e Gennaro Lettieri, hanno presentato una istanza di nullità dell’ordinanza perchè sarebbe stata firmata prima dell’interrogatorio di garanzia e la revoca della misura per mancanza di esigenze cautelari. Richieste su cui il giudice si è riservato.
Boccuzzi, in servizio al radiomobile della compagnia teramana prima di essere sospeso dal comando generale dell’Arma dopo la notifica del provvedimento giudiziario, è accusato dalla procura di aver approfittato del suo ruolo e della sua divisa per farsi consegnare da alcuni commercianti generi alimentari, occhiali e un casco da motociclista. Materiale, sostiene l’accusa, che l’uomo o non avrebbe pagato o, in alcune occasioni, avrebbe pagato a prezzi irrisori. Nel corso del primo interrogatorio di garanzia il militare ha respinto tutte le accuse. Il carabiniere ha negato tutti i fatti che gli sono stati contestati e ha dato la sua versione, ricostruendo momento dopo momento tutti i presunti episodi di concussione contestati dalla procura.