Crisi idrica, chieste le carte all’Aca
Atri. L’opposizione sollecita chiarimenti della società sulla mancanza d’acqua
ATRI . Continua l’emergenza idrica ad Atri. L’Aca ha comunicato l’ennesima chiusura dei serbatoi di Santa Chiara, Colle della Giustizia e Casoli fino al 12 novembre, tutte le notti dalle 21 alle 6. È un disservizio che si trascina dall’inizio dell’estate e che sta creando molti disagi a diverse famiglie, molte delle quali con anziani e bambini che a causa della mancanza di autoclave si ritrovano con i rubinetti a secco per diverse ore. Questione è sottolineata dall’opposizione. “Prospettiva Atri” si fa portavoce delle lamentele nei confronti dell’Aca. «I problemi legati alla carenza d’acqua, in particolar modo in viale Moro, via Risorgimento e nel centro storico, proseguono nonostante l’estate sia finita da oltre un mese e, per questo motivo, abbiamo deciso di scrivere nuovamente all’Aca, dopo diverse sollecitazioni fatte all’azienda e in consiglio comunale ad agosto.Ormai i cittadini atriani, anche quelli che usufruiscono dell’autoclave, sono esausti per i continui disservizi più volte segnalati all’Aca e al Comune , senza che venissero, in alcun modo, rese note ipotesi di soluzione definitiva».
Il gruppo fa notare che «spesso e volentieri ciò che viene comunicato ufficialmente dal sito dell’Aca circa le turnazioni e le relative sospensioni idriche, non corrisponde alla realtà. Infatti tanti cittadini lamentano il fatto che le ore di interruzione idrica siano molte di più rispetto a quelle annunciate e spesso la chiusura dell’acqua avviene dalle 9 alle 4 di notte da cinque mesi: in più i residenti del centro storico lamentano scarsa pressione per diverse ore della giornata». L’opposizione chiede ai dirigenti Aca un report dettagliato sulle problematiche in essere su tutto il territorio comprese le frazioni e un calendario del programma di interventi atti a scongiurare il ciclico manifestarsi di carenza idrica necessaria sia a scopo alimentare che sanitario.
Domenico Forcella