TERAMO
Detenuto ingerisce le pile, è un tentativo di evasione
Era stato trasportato in ospedale dove ha provato a fuggire, la polizia penitenziaria lo ha bloccato dopo una colluttazione. Il sindacato Sappe: "Agenti sotto organico"
TERAMO. Un detenuto del carcere di Teramo ha tentato di evadere dopo aver ingerito delle pile. La notizia è stata diffusa dal sindacato Sappe della polizia penitebziaria sottolineando come l'evasione sia stata evitata proprio dagli agenti. Il fatto è avvenuto lunedì. Il detenuto, 32enne, di origini straniere e con problemi psichici, aveva ingerito delle pile ed era stato trasportato d'urgenza nell'ospedale Mazzini. Qui ha messo in pratica il suo piano. Quando gli agenti gli hanno tolto le manette, affinché fosse sottoposto agli esami diagnostici, l'uomo li ha aggrediti ed è scappato per i corridoi dell'ospedale. La polizia penitenziaria lo ha inseguito e dopo una colluttazione è riuscita a bloccarlo di nuovo.
Il Sappe, congrantulandosi con gli agenti, sottolinea ancora una volta come la polizia penitenziaria sia costretta ad operare sotto organico nelle carceri. "Questo ennesimo episodio che vede coinvolti detenuti con problemi psichiatrici ", afferma il segretario provinciale Sappe Giuseppe Pallini, " rimarca ancora una volta che il corpo di polizia penitenziaria in forza nell'istituto di Teramo con l'attuale organico carente di 70 unità, non è in grado di gestire nel rispetto delle norme gli oltre 359 detenuti di cui 70 psichiatrici e i detenuti riottosi provenienti da altri istituti a fronte di una capienza regolamente di 270 posti letto. A tutto c'è un limite", conclude Pallini nella nota, "e questo limite è stato superato nell'indifferenza del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Roma".
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