Dichiarazione dei redditi, beffati gli ex precari di Teramo Lavoro
La società in house invia ai disoccupati i Cud in cui sono conteggiati anche gli stipendi non percepiti. Cisl e Cgil: "E’ grave, ora devono pagare le tasse anche su mensilità che non hanno mai preso"
TERAMO. E dopo il danno, arriva anche la beffa. “Vittime” dell’uno-due sono i 110 ex dipendenti della Teramo Lavoro, la società in house della Provincia che fino al dicembre scorso svolgeva alcuni servizi per l’ente. Alla fine dell’anno sono stati licenziati tutti e almeno la metà di loro devono ancora ricevere tre stipendi arretrati. Tutti devono ancora percepire il Tfr. Ma in questi giorni si sono visti recapitare il Cud, la certificazione unica dei redditi da lavoro dipendente - relativa al 2012 - in cui sono conteggiati tutti gli stipendi dell’anno, anche quelli non percepiti. In sostanza i disoccupati andranno a pagare le tasse su somme non corrisposte.
I sindacati sono quantomeno sbalorditi: raccontano che Gabriele Recchiuti, commercialista teramano e amministratore unico della Teramo Lavoro nominato a fine marzo, aveva infatti dato precise rassicurazioni sull’emissione dei Cud. «Stanno arrivando i Cud, con cifre errate», esordisce Fabio Benintendi, segretario della Fisascat Cisl, «eppure abbiamo avuto un incontro con l’amministratore unico in cui avevamo prospettato questo rischio, cioè che gli importi non fossero corrispondenti alla realtà e l’abbiamo invitato a prestare particolare attenzione. Ma qualcosa non ha funzionato perchè riportano importi inesatti. Chiederemo alla società in house di provvedere a rettificare i documenti al più presto». «Recchiuti ci chiese due settimane per fare i controlli», aggiunge Amedeo Marcattili, segretario della Fp Cgil, «e ora arrivano i Cud con somme non percepite dai lavoratori: è scorretto. Lo invitiamo a rettificare immediatamente, il tempo stringe. Lo stesso invito lo rivolgiamo all’organo politico».
I sindacati ricordano che a quasi 5 mesi dal licenziamento, più della metà degli ex dipendenti non ha ancora ricevuto le mensilità non pagate e a tutti manca il trattamento di fine rapporto. «Il 14 avremo un altro incontro con la Teramo lavoro e l'amministrazione provinciale», aggiunge Benintendi, «perchè abbiamo chiesto se ci sono somme residue da utilizzare quantomeno per pagamento parziale degli emolumenti. Ricordo che per le somme residue saranno depositati i decreti ingiuntivi: finora non l'abbiamo fatto per dare la possibilità all'amministratore di rendersi conto delle disponibilità fìnanziarie dell'azienda ed evitare altri aggravi di spese per l'ente, che andrebbe incontro anche al pagamento delle spese legali. E’ evidente che in questa fase far pagare le tasse su somme non percepite sarebbe l'ennesima beffa». Presumibilmente se non venissero conteggiati i tre stipendi i disoccupati potrebbero andare a credito erariale nei riguardi dello Stato. I sindacati osservano anche che l'incontro del 14 è importante anche perchè «sembrerebbero essersi aperti degli spiragli per capire se ci sono le condizioni per una ripresa dei servizi tramite nuove selezioni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA