Tiene per mesi il corpo morto della madre in casa: non va a processo

9 Gennaio 2025

La figlia 43enne della defunta era accusata di occultamento di cadavere: ha tenuto in casa il corpo della madre, morta per cause naturali, per un tempo che l’autopsia ha stimato di almeno sette settimane. Ma ora la perizia psichiatrica chiesta dalla Procura mette la parola fine sulla vicenda

TERAMO. È incapace di intendere e volere, anche se non socialmente pericolosa. La perizia psichiatrica chiesta dalla Procura mette un punto definitivo sul procedimento giudiziario scaturito dalla morte di Franca D’Agostino, la 77enne teramana trovata morta nella sua casa di via Arno il 21 luglio scorso. La figlia 43enne della defunta è accusata di occultamento di cadavere: ha tenuto in casa il corpo della madre, morta per cause naturali, per un tempo che l’autopsia ha stimato di almeno sette settimane, probabilmente superiore ai due mesi, forse anche ai tre.

Solo quando il tanfo della decomposizione ha superato lo sbarramento delle coperte bagnate nelle quali la donna aveva avvolto il corpo i vicini delle due donne hanno dato l’allarme, sono arrivati i vigili del fuoco ad aprire la porta di quell’alloggio popolare (in quel momento la 43enne non era in casa) ed è stato scoperto un dramma sul quale si è allungata subito, e ora c’è il nero su bianco a certificarlo, l’ombra della malattia mentale.

Ieri si è tenuta in udienza camerale davanti al giudice per le indagini preliminari Roberto Veneziano l'udienza per l'esame della consulenza tecnica richiesta dal pubblico ministero Greta Aloisi sulla 43enne, difesa dall'avvocato Daniele Contrisciani. Lo psichiatra a cui è stato affidato l'incarico, Giustino Cerritelli, ha relazionato in udienza che la donna non era in grado di intendere e volere al momento del fatto e che non è socialmente pericolosa.

L'indagata, che è rimasta a piede libero fin dal primo momento, resta in un luogo di cura. Al termine dell'udienza il giudice ha restituito gli atti al pubblico ministero, si può dare per certo che il caso verrà archiviato perché la 43enne non è in grado di sostenere un processo.

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