Giulianova

Fabiana, ritrovare la bicicletta può essere d’aiuto alle indagini

18 Gennaio 2025

Il velocipede potrebbe essere stato lasciato al Lido dalla donna o fatto sparire da chi l’ha bruciata. I carabinieri esaminano decine di filmati della videosorveglianza in attesa delle analisi dei Ris

GIULIANOVA. Si cercano di ricostruire le ultime ore di Fabiana Piccioni, la 46enne uccisa da un mix di droghe e alcol e trovata semicarbonizzata nel pomeriggio del 9 gennaio in via Cavoni, a Giulianova alta, attraverso la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della città, in particolare di quelle nella zona del santuario Madonna dello Splendore e delle villette in via Cavoni. Potrebbe essere importante per le indagini anche il ritrovamento della bicicletta con la quale Fabiana è stata vista l’ultima volta a Giulianova Lido il pomeriggio del 2 gennaio, giorno della sua scomparsa da casa. Qualcuno che era con Fabiana potrebbe aver fatto sparire la bici, insieme ai suoi vestiti, alla borsa e al cellulare, tutt’ora introvabili. Oppure la bicicletta, dando per scontato che la donna non poteva pedalare dal Lido alla parte alta della città visto il notevole dislivello, potrebbe essere stata lasciata dalla stessa Fabiana in un luogo dove finora nessuno l’ha cercata.

I dubbi sulla vicenda restano tanti, ma potrebbero essere fugati dalla visione delle tante immagini dei sistemi di videosorveglianza all’esame degli inquirenti e dalle analisi dei Ris, i carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche, attese per la prossima settimana. L’eventualità che inizia a farsi strada nelle indagini, un’ipotesi che potrebbe prevalere sulle altre, è quella che Fabiana Piccioni possa essere deceduta nel luogo in cui è stata ritrovata, nella macchina della persona con cui era in quel momento e che, dopo il malore insorto per l’assunzione di un mix di droghe e alcol (così ha accertato l’autopsia), ha bruciato il corpo nudo della donna dopo averlo trascinato fuori dall’abitacolo. L’auto potrebbe essere partita dalla zona dell’Annunziata, dove i tabulati telefonici, già all’esame degli investigatori, hanno accertato una delle ultime chiamate partite dal cellulare della donna, che risulta spento dal 3 gennaio.

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