Il giudice: «Fu danno d’immagine». Carabiniere deve risarcire l’Arma
Il brigadiere, condannato a un anno e sette mesi per induzione indebita, dovrà pagare 5mila euro: approfittando della divisa si sarebbe fatto consegnare alimenti senza pagare
TERAMO. Dopo due processi di primo e secondo grado, un ricorso in Cassazione e un procedimento bis in Corte d’appello che ha riqualificato il reato da concussione a induzione indebita con una condanna a un anno e 7 mesi, la Corte dei Conti sentenzia il danno d’immagine e condanna un brigadiere dei carabinieri ora in pensione a risarcire l’Arma con 5mila euro.
L’uomo, all’epoca dei fatti contestati, era in servizio al nucleo radiomobile di Teramo: secondo l’accusa tra il 2008 e il 2013, approfittando del suo ruolo e della divisa che indossava, si sarebbe fatto consegnare da alcuni commercianti generi alimentari e altri prodotti senza pagarli o pagandoli un prezzo molto più basso del reale valore. A far scattare le indagini erano state proprio le denunce dei negozianti e le successive indagini fatte dagli carabinieri su delega del pm Luca Sciarretta, oggi in servizio alla Procura pescarese, all’epoca in quella teramana.
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