Giulianova, i fedeli dal Papa per difendere don Elvio

2 Novembre 2013

Dall’Annunziata a piazza San Pietro con lo striscione dedicato al prete accusato di tentato stupro

GIULIANOVA. «Porteremo dal Papa uno striscione con su scritto: don Elvio è innocente!». Così i cittadini dell’Annunziata, in vista del pellegrinaggio diocesano a Roma previsto il 6 novembre, reagiscono alla notizia degli arresti domiciliari concessi al loro vice parroco don Elvio Re, accusato di tentata violenza sessuale ai danni di una cinquantenne di etnia rom residente a Santa Maria degli Angeli (Perugia). I parrocchiani non hanno mai creduto alle accuse della donna e hanno sempre difeso don Elvio, ribadendo l’ipotesi di un complotto. «E’chiaro che don Elvio è stato vittima di una trappola di quella donna», dichiara una residente, «mi auguro che adesso la faccenda si risolva e che il nostro vice parroco possa uscire pulito». «Le donne sanno sempre come incastrare un uomo, se vogliono, ed è stato proprio questo il caso, don Elvio forse ha peccato di troppa disponibilità», commenta un fedele.

Ma, mentre i residenti dell’Annunziata difendono a spada tratta don Elvio, il parroco don Ennio Di Bonaventura preferisce non rilasciare dichiarazioni, dicendo solo: «Sono molto contento, è una bellissima notizia». Il parroco, trovatosi improvvisamente ad affrontare uno scandalo di grosse dimensioni, si è sempre detto restio a parlare, se non per dichiarare la sua fede nella giustizia, preferendo mantenere un profilo basso e suggerendo anche ai fedeli di fare altrettanto, pur continuando a chiedere loro di pregare per don Elvio. Non tutti sono però innocentisti. «Se davvero non avesse fatto nulla non sarebbe stato indagato», dichiara un abitante.

A don Elvio Re, rinchiuso nel carcere di Capanne dal 17 settembre, sono stati concessi gli arresti domiciliari in un istituto religioso di Perugia solo due giorni fa. Dopo una prima scarcerazione, lo scorso 11 ottobre, annullata però nel giro di poche ore, don Elvio è finalmente uscito dal carcere, anche se, confermano i suoi legali Massimo Spaccasassi e Concetta Colleoni, le indagini sono ancora in corso. Il tribunale del riesame di Perugia ha infatti accolto a metà le richieste degli avvocati del prete, che ne chiedevano la liberazione dopo aver presentato una nuova relazione sugli indizi che avevano portato il religioso in prigione. (m.t.)

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