I cent’anni di zia Maria, che brinda e canta Spazzacamino

MONTORIO. Cento anni e portarli con leggerezza. Lei è Maria Di Valentino, la perpetua del compianto parroco di Montorio don Gaspare Petrei, che ha accudito sin dall'età di sei anni quando iniziò a frequentare la casa del prelato con la mamma Adele Pigliacelli e il papà Franco. E di quella casa lungo la "strada di sotto" ha dei ricordi nitidissimi, «soprattutto dei gatti e dei piccioni che don Gasbarrino amava» e che lasciava circolare in cucina tranquillamente. «Gli cucinavo, stiravo, preparavo i pranzi e dovevo accudire i suoi animali», racconta, «che mi hanno dato filo da torcere». Meno nitido è il ricordo della guerra: «Qua la guerra non c'era, ma circolavano i tedeschi».

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La zia Maria, ultima di sei figli, dal terzo piano del suo appartamento non si lascia sfuggire nulla. «Vedi», con lo sguardo sempre rivolto alla finestra, «da qui guardo che succede, ma scendo anche sotto (senza bastone, ndc) e mi faccio qualche camminata insieme a Fatima (la badante che vive con lei, ndc). Arrivo alla Madonna del Ponte e la domenica vado a messa a Faiano, mio marito Abramo (sarto di professione, morto 27 anni fa, ndc) era di Faiano. Ma non mi piacciono le panzanarie, io mi dedico alla preghiera. Ogni sera dico un rosario». E poi legge, perchè ci vede benissimo, e guarda un po’ di televisione. «Mi piace essere informata, con la speranza di apprendere qualcosa di buono. Mi piacciono le cose semplici, di Dio». Allegra e solare, Maria, che con una bella voce intona diverse canzoni durante la piacevole chiacchierata, alza il calice anche per un brindisi. Ma un rimpianto ce l’ha: «Non mi vuol proprio “calare” che Gesù non mi ha dato la gioia di avere un figlio, a me che adoro i bambini».

Catia Di Luigi

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