TORTORETO

Il dipendente comunale che si è gonfiato gli stipendi: «Chiedo scusa, ho una patologia»

4 Febbraio 2025

Parla il dipendente comunale indagato per truffa dopo di essersi accreditato 80mila euro in più. «Ho una patologia, ammettere e pentirmi  davanti al giudice  è stata una liberazione. Ora restituirò tutti i soldi»

TORTORETO. Spinto, a suo dire, da una particolare condizione psicologica – una sorta di discontrollo del comportamento che, sostiene, sarebbe emerso da visite mediche – che lo avrebbe colpito mentre preparava le sue buste paga, il dipendente del Comune di Tortoreto che ha gonfiato i suoi stipendi appropriandosi di 80mila euro, e forse più, ha deciso di parlare pubblicamente.

L’uomo, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha ammesso, ha chiesto scusa per il gesto e ha annunciato l’ avviata restituzione delle somme all’ente. È accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e il giudice Roberto Veneziano ha respinto la richiesta di misura interdittiva della sospensione dall’attività lavorativa chiesta dal pm Stefano Giovagnoni ritenendo insussistenti le esigenze cautelari e il rischio di reiterazione del reato dopo che il dipendente è stato spostato in altro settore dell’ente. «Ho manifestato il mio sincero pentimento anche al giudice, che ha compreso e per questo lo ringrazio tanto», dice il dipendente, difeso dall’avvocato Guglielmo Marconi, «così come già avevo fatto con il sindaco e, attraverso lui, tutta l'amministrazione e il consiglio comunale, il segretario comunale, i responsabili del settore che avevano contestato il mio operato, i miei colleghi. Sono stato io a dire al magistrato di valutare anche altri anni, perché voglio restituire tutto. Ho reso già buona parte dei soldi ed entro alcune settimane provvederò al saldo». Il dipendente dice di sentirsi un uomo nuovo: «Per me parlare è stata una liberazione». È probabile che l’indagine della Procura ora si allarghi anche ad altre annualità. 

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