SANITA'
Il medico non c’è, paziente rischia la vita
Non si trova un radiologo interventista a Teramo e L’Aquila per un anziano di Giulianova con un’emorragia. Salvato a Pescara
TERAMO. Radiologia interventistica ancora tallone d’Achille dell’assistenza sanitaria in provincia di Teramo.
Questa volta a rischiare la vita è stato un paziente di Giulianova, V.M. di 84 anni, che si è presentato lunedì sera al Pronto soccorso di Giulianova con un epatocarcinoma sanguinante. In sostanza il paziente ha una massa tumorale al fegato, che ha cominciato a sanguinare copiosamente. Una situazione clinica molto grave che può essere risolta bloccando l’emorragia e cioè embolizzando con le tecniche di radiologia interventistica, il vaso che perde sangue.
Al pronto soccorso hanno prima cercato il radiologo interventista reperibile – la Asl di Teramo ora ne ha due, con l’arrivo del primario radiologo Nevia Caputo, nome di spicco in questa branca della medicina – e non c’era nessuno in turno. Poi hanno pensato di attivare la convenzione con la Asl dell’Aquila, stretta dalla quella teramana dopo che l’ex primario di radiologia Vincenzo Di Egidio, apprezzato radiologo interventista, si è trasferito a Pescara, il 1° agosto. Convenzione rinnovata qualche giorno fa fino alla fine dell’anno, dopo la firma del contratto da parte della dottoressa Caputo.
Ma anche la seconda richiesta di intervento è caduta nel vuoto. Così agli operatori del pronto soccorso non è rimasto altro che telefonare all’ospedale di Pescara, in quel reparto dove opera lo stesso Di Egidio. E qui i medici hanno compreso che il paziente era in condizioni critiche e l’hanno accolto. I radiologi interventisti stavano già facendo un intervento su un ictus, ma al termine sono passati subito, in piena notte, a trattare V.M. L’intervento di embolizzazione dell’arteria epatica è stato eseguito dal radiologo interventista Cesare La Palombara, sotto la supervisione di Di Egidio. Ora il paziente giuliese è ricoverato nella rianimazione dell’ospedale di Pescara, in prognosi riservata.
L’emergenza che si è verificata lunedì sera fa il paio con quella avvenuta il 18 novembre, in occasione dell’incidente che ha visto coinvolti due giovani di Mosciano, di cui uno ha perso la vita sul colpo. M.G. di 20 anni è arrivato in gravissime condizioni, alle 5,30 di domenica 18 all’ospedale di Teramo. Il ragazzo nel ribaltamento dell’Alfa 145 aveva riportato gravi lesioni a livello renale ed epatico. E visto che c’era un’emorragia in corso, con una lesione dell’arteria renale, i medici di turno hanno subito chiamato l’unico radiologo interventista del Mazzini (il primario Caputo ancora non aveva preso servizio) che però non era di turno. Il paziente, viste le condizioni gravissime, non era trasportabile all’Aquila e dunque i chirurghi l’hanno sottoposto a un intervento con tecniche tradizionali, particolarmente complesso e rischioso. Il ragazzo è stato poi ricoverato in rianimazione in prognosi riservatissima e per fortuna adesso le sue condizioni sono nettamente migliorate.
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