Il più gettonato è stato Bartali Molti temi anche sull’antimafia

È stato questo l’orientamento prevalente degli studenti delle scuole superiori teramane Tanti i candidati che hanno utilizzato le penne benedette a San Gabriele ai “100 giorni dall’esame”
TERAMO. “Buona la prima” per gli studenti teramani che ieri mattina hanno affrontato la prova di italiano degli esami di maturità. Una prova articolata in sette tracce «che non è stata complicata, ma con argomenti poco entusiasmanti», come hanno detto alcuni maturandi che all’uscita della scuola, dopo una notte insonne e con il dizionario sotto il braccio, si sono confrontati sullo svolgimento e hanno subito chiamato la propria famiglia. A trionfare è stato il tema di attualità sul rapporto tra sport, storia e società prendendo spunto da un articolo sul ciclista Gino Bartali, anche se in molti hanno scelto Corrado Stajano e l’eredità del Novecento e i valori dell’antimafia partendo dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Le tracce sulle istruzioni per l’uso del futuro e l’illusione della conoscenza sono state svolte maggiormente negli istituti tecnici, mentre la meno gettonata è stata l'analisi del testo scelta prevalentemente nei licei, con “Il giorno della civetta” di Sciascia che si è imposto su “Il porto sepolto” di Ungaretti. Delusione per le previsioni non azzeccate del “toto-tema” della vigilia dove tra gli argomenti più quotati c’erano la tutela dell’ambiente e Greta Thunberg, i duecento anni dell’Infinito di Leopardi, la globalizzazione, i flussi migratori, il bullismo e cyberbullismo.
«Sono uno sportivo e la traccia sullo sport mi ha subito affascinato, l’ho scelta senza ripensamenti» ha detto Simone Ragni del liceo scientifico Einstein. Stesso argomento affrontato dalle compagne di scuola Federica Cosentino e Marika Paoletti e da Valerio Acciaio dell’Iti perché «è un tema attuale, che dà spazio all’argomentazione, e sul quale ci siamo sentiti preparati». « Il tema sul Novecento era fattibile e abbiamo trovato l’argomento interessante» hanno commentato Federico Ulisse e Francesco Pepe del liceo classico Delfico, mentre i compagni di classe Matteo Zippi e Tommaso Paternò hanno optato per la comprensione del testo scegliendo rispettivamente Sciascia e Ungaretti. I primi a consegnare nel liceo scientifico Delfico sono stati Carlo Di Crescenzo, che ha scelto Sciascia «perché ero deciso a fare l’analisi del testo», e Matteo Di Tommaso che ha scelto l’antimafia: «Ho letto vari libri sul tema e ho ricordato i grandi uomini che hanno sacrificato la vita per combatterlo lasciandoci in eredità un forte messaggio di legalità». «La lotta alla mafia riguarda tutti noi ed è giusto che ci sia sensibilizzazione nelle scuole», ha aggiunto Giorgia Di Bonaventura dell’Ipsia indirizzo odontotecnico. «I temi sul futuro e sulla tecnologia che abbiamo scelto sono quelli che rappresentano il mondo di oggi», hanno detto Francesco Speca dello scientifico ed Emanuele Graziano del liceo musicale.
Non è mancata la scaramanzia. Molti ragazzi si sono affidati alle penne benedette durante i “100 giorni prima dell’esame “al santuario di San Gabriele, c’è chi si è fidato della sua lettera portafortuna nella scelta della traccia e chi, come i due compagni di classe dell’Ipsia, Simone Iodice e Paolo Di Giovannantonio, hanno indossato due t-shirt uguali come amuleto. E la protezione della dea bendata è stata invocata più volte per la seconda prova di oggi che contiene la novità delle due discipline, ma soprattutto per lo spauracchio esame orale dopo la riforma con le domande nelle buste da scegliere. «L’esame così concepito è più difficile e dobbiamo essere preparati su tutte le materie affidandoci alla nostra buona stella», hanno detto GiamMarco Dazi dello scientifico, Nicolas Santarelli dell’Iti e Linda Jane Bonanno dell’Ipsia, mentre per Mariangela Pistocchi dello scientifico «il nuovo esame è più stimolante, ma abbiamo avuto poco tempo per prepararci».
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