TERAMO
Incastrati 31 furbetti del reddito di cittadinanza: lavoravano in nero come imbianchini e camerieri
Froda da oltre 250mila euro. Controlli incrociati della Guardia di Finanza: tra i falsi poveri trovati anche giocatori d'azzardo, proprietari d'immobili e condannati per mafia
TERAMO. Lavorano senza contratto come imbianchini, camerieri o nei cantieri edili e, contemporaneamente, hanno incassato per mesi il reddito di cittadinanza. Tra le 31 persone individuate dalla Guardia di Finanza di Teramo ci sono anche proprietari di immobili non dichiarati al fisco, chi ha percepito affitti in nero per accedere ai contributi statali e perfino persone condannate per associazione mafiosa.
I finanzieri delle compagnie di Teramo e Giulianova e delle tenenze di Nereto e Roseto degli Abruzzi, nel corso di controlli mirati per contrastare gli illeciti in materia di prestazioni sociali agevolate, hanno individuato e segnalato all'autorità giudiziaria 31 persone che percepivano il bonus economico, introdotto dal Governo per contrastare la povertà e l’esclusione sociale, senza però averne diritto. Le somme complessive contestate dalle Fiamme gialle ammontano a 251.640 euro. Le operazioni sono state coordinate dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, in sinergia e in collaborazione con l’Inps.
Tra i casi individuati ci sono state persone trovate a svolgere in nero attività lavorativa come imbianchini, camerieri nei ristoranti o trovate alla guida di mezzi in un cantiere edile. In questo modo da una parte non pagavano alcuna imposta sul reddito non dichiarato e, dall'altra, percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Altri hanno presentato, insieme alle domande, false autocertificazioni Isee, omettendo di indicare il proprio patrimonio immobiliare. Il caso più significativo ammonta a un valore immobiliare di 182.000 euro. Altri ancora, a seguito di un controllo per affitti in nero, sono risultati titolari di redditi provenienti da locazioni immobiliari. Diversi coloro che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza pur essendo sottoposti alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari o pur essendo stati condannati in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso. I finanzieri hanno eseguito riscontri incrociati anche fra coloro che, pur avendo presentato istanza di reddito di cittadinanza, possiedono conti di gioco on line e, in una o più annualità, hanno vinto somme considerevoli: 799.824 euro, 687mila euro e 347.313 euro.