Intervento di 8 ore per salvare il cucciolo di lupo

L’animale investito da un’auto: gli specialisti di Veterinaria gli hanno ricomposto le fratture con ben 32 viti agli arti

TERAMO. Lo hanno soprannominato Iron Wolf ovvero “lupo di ferro” perché per rimettere insieme le sue zampette rotte ci sono volute otto ore di intervento e l’impianto di due chiodi, tre placche e 32 viti. Ma presto, si spera, potrà tornare a correre nei boschi.

E’ un piccolo miracolo quello avvenuto venerdì scorso alla facoltà di medicina veterinaria di Teramo dove un team di veterinari ha salvato la vita di un cucciolo di lupo di sei mesi investito da un auto. A portarlo fino a Teramo sono stati gli uomini della Forestale di Popoli che si appoggiano alla facoltà - diretta dal preside Fulvio Marsilio - per gli interventi più delicati sugli animali selvatici feriti o malati che prendono in cura. La squadra di veterinari che ha eseguito la delicata operazione era composta da Luca Brugnola, medico veterinario della Forestale, Stefano Masci, veterinario ed ex studente e dottorando della facoltà, dall’anestesista Roberta Catini e supervisionata dal docente della facoltà Massimo Mariscoli. «Mi hanno chiamato dalla facoltà per un consulto perché sono specializzato in chirurgia ortopedica», spiega Masci «il lupacchiotto aveva riportato quattro fratture su due arti dello stesso lato, con la rottura dell’omero, del femore e della tibia, era messo abbastanza male, l’operazione è stata davvero lunga, per me era la seconda volta che operavo un lupo, sicuramente non è una cosa che capita tutti i giorni. Averlo salvato è importante anche per la salvaguardia della specie che è a rischio».

L’animale è stato investito da un auto tra domenica e lunedì e qualcuno ha segnalato telefonicamente la sua presenza alla Forestale di Popoli che, dopo averlo stabilizzato, lo ha trasferito a Teramo. Qui il team di veterinari si è riunito e ha scelto le modalità più adatte all’intervento. «Anche se può sembrare identico ad un cane, le ossa e i muscoli di un lupo sono molto differenti, hanno una resistenza diversa», continua Masci «sono serviti accorgimenti particolari, anche per l’anestesia, ma l’operazione è riuscita e il lupetto sta reagendo bene, è stato trasferito nuovamente a Popoli dove gli servirà almeno un mese e mezzo o due di riabilitazione, poi, forse, potrà tornare in libertà». (b.g.)

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