L’agonia di Montepagano il paese senza più servizi
Non c’è una banca, le Poste stanno per chiudere, sono poche le corse dei bus Gli abitanti: «Cerchiamo di vendere per andarcene, ma nessuno compra»
ROSETO. «Montepagano si sta spegnendo tra l’indifferenza delle istituzioni». Sono gli stessi residenti dell’antico borgo da cui discende l’attuale Roseto a rendersi conto che il loro paese sta morendo. Il segno più tangibile di questo lento e inesorabile declino è rappresentato dall’interruzione definitiva dei servizi di pubblica utilità. «Lo sportello della Tercas è ormai chiuso da anni», denuncia Giancarlo Rapagnà, paganese doc, «nonostante quando funzionava fosse attivo due giorni alla settimana e per appena due ore ogni volta. A breve sarà la volta dell’ufficio postale, anch’esso aperto a singhiozzo, cui si abbinerà anche la chiusura di quello della vicina Cologna Paese, il che ci costringerà a scendere fino a Roseto». Un problema non da poco, soprattutto per gli anziani che rappresentano la maggioranza dei paganesi, vista la carenza di collegamenti con la vicina Roseto. «Ci sarebbe bisogno di almeno un bus ogni ora», lamenta un’anziana, «mentre adesso ci sono pochi pullman nell’arco della giornata, per di più a intervalli troppo prolungati, tanto che ci scoraggiano dall’utilizzare i mezzi pubblici, limitando al minimo i viaggi per Roseto».
I residenti temono inoltre che la piccola farmacia del borgo possa risentire dell’apertura di una struttura analoga a Cologna Paese, già decisa dall’amministrazione comunale. Il piccolo negozio di alimentari è utilizzato solo per gli acquisti urgenti, mentre per la spesa settimanale tutte le famiglie sono costrette a scendere nei grandi supermercati rosetani, con enormi disagi sempre per gli anziani. Insomma, una situazione che appare ormai irreversibile, tanto che ha finito con lo scoraggiare i pochi residenti rimasti, i quali cercano di vendere casa e scappare altrove. «Sto cercando di vendere ma non ci riesco neppure tramite agenzia», dice un altro residente, «appena qualcuno viene qui a Montepagano e capisce in quali condizioni siamo costretti a vivere, fugge via preferendo investire altrove».
Un altro problema è rappresentato dal campanile, dal quale cadono spesso pezzi di intonaco sul selciato sottostante. «Fino a qualche mese fa la parte a rischio era stata transennata», ricorda Rapagnà, «poi l’amministrazione comunale decise di togliere le transenne, brutte da vedere, perché dovevano realizzare le riprese televisive per uno spot turistico su Roseto. Da allora non sono state più rimesse: cosa aspettano a farlo, che accada qualche disgrazia? Inoltre i politici non si fanno più vedere a Montepagano, forse perché i problemi da risolvere sono troppo grossi per loro». «Non si può pensare di risolvere tutto solo con la mostra dei vini», conclude amareggiato un giovane del posto, «che è un’iniziativa importante, ma limitata soltanto a una settimana di agosto: troppo poco per risollevare le sorti del nostro amato borgo».
Federico Centola
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