La moglie lo fa processare poi lo scagiona in aula. E lui rivede la figlia dopo un anno 

All’uomo accusato di maltrattamenti era stato vietato di avvicinare entrambe  La donna: «Le mie dichiarazioni sono state fraintese, nessuna violenza»

TERAMO. Il processo non è ancora finito, ma ora lui può tornare a vedere la figlia dopo che la moglie in aula ha ritrattato le accuse di maltrattamenti. Perché succede anche questo nei tribunali dove i procedimenti per maltrattamenti in famiglia ormai non si contano più.
In questo caso la donna aveva denunciato anni e anni di violenze consumate tra le mura domestiche. Addebiti così pesanti e circostanziati che per l’uomo era arrivato un divieto di avvicinamento sia alla moglie sia alla figlia di 16 anni e la sospensione della responsabilità genitoriale. Per circa un anno lui non ha potuto vedere la ragazza. Poi la donna ha ritrattato tutte le accuse sostenendo che in realtà le sue parole erano state fraintese. Prima lo ha fatto nel corso di un colloquio con i servizi sociali e successivamente in un’aula di tribunale, durante il processo in cui l’uomo è imputato per maltrattamenti davanti al giudice monocratico Morena Susi.
Il caso scoppia un anno e mezzo fa quando la donna si rivolge ai servizi sociali e alle forze dell’ordine per denunciare il marito. Racconta anni di maltrattamenti fisici e psichici con l’uomo che in più occasioni le avrebbe messo le mani addosso facendole vivere in un clima continuo di terrore. Lui, assistito dall’avvocato Monica Passamonti, respinge sempre ogni accusa Dopo la denuncia la donna e la figlia di 16 anni vengono portate in una casa protetta e per l’uomo scatta il divieto di avvicinamento ad entrambe. Il procedimento arriva, così come previsto in questi casi, anche al tribunale dei minori che sospende la responsabilità genitoriale al padre. Nel frattempo per l’uomo arriva il rinvio a giudizio. Ma in questo frangente la donna si rivolge nuovamente ai servizi sociali per dire di essere stata fraintesa: quei maltrattamenti non ci sono mai stati. La sua dichiarazione viene trasmessa al tribunale dei minori che revoca la sospensione della responsabilità genitoriale.
Inizia il processo e davanti al giudice la donna scagiona il marito sostenendo nuovamente di essere stata fraintesa nelle sue dichiarazioni: i maltrattamenti non ci sono stati. In aula viene sentita anche la figlia che, nel frattempo è andata a vivere con alcuni familiari. La ragazza dice che lei personalmente non ha mai visto il padre picchiare la mamma, racconta che la mamma sin da quando era piccola le ha detto di essere stata maltrattata ma è chiara e assertiva nel dire di non aver mai visto nulla e di non voler più avere niente a che fare con la donna. L’udienza è stata aggiornata in autunno.(d.p.)
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