Lavori pubblici, controlli dell’Anticorruzione solo sui grandi progetti

28 Luglio 2023

La soglia per la vigilanza dell’Anac si alza da 350mila euro a un milione Predisposti atti-tipo prevalidati dall’Autorità per aiutare i Comuni

TERAMO. Controlli di legalità focalizzati sugli interventi di ricostruzione pubblica post terremoto più rilevanti e una serie di atti tipo per agevolare il lavoro delle stazioni appaltanti: sono le principali novità del nuovo accordo che disciplina l’alta sorveglianza Anac sulle procedure legate alla ricostruzione pubblica post sisma 2016 nell’Italia centrale, presentato ieri a Roma. La vigilanza preventiva dell’Autorità nazionale anticorruzione, che fino a oggi scattava per gli appalti di forniture e servizi, compresi quelli di architettura e ingegneria, di importo pari o superiore a 100mila euro, d’ora in poi si concentrerà sulle procedure sopra ai 215mila euro. Mentre, per gli appalti di lavori, la soglia che conduce al controllo preventivo sale da 350mila a un milione di euro.
L'accordo è firmato dal commissario straordinario del Governo alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia, dai presidenti delle quattro Regioni interessate dal cratere sismico 2016 (Marco Marsilio per l’Abruzzo, Francesco Rocca per il Lazio, Francesco Acquaroli per le Marche, Donatella Tesei per l’Umbria) e dall’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella.
La Struttura commissariale sisma 2016, con la pubblicazione del nuovo codice degli appalti, ha inoltre aggiornato ed elaborato ulteriori atti-tipo, pre-validati dall’Anac, che le stazioni appaltanti possono utilizzare per tutti gli affidamenti che riguardano i servizi di progettazione. Il commissario alla ricostruzione inoltre potrà chiedere il controllo preventivo dell’Autorità anche sugli interventi previsti nel Pnrr e nel Piano nazionale complementare.
«L’accordo rafforza e rinnova la collaborazione tra Anac e Struttura commissariale che dal dicembre 2016 a oggi ha portato a circa mille procedure verificate per quasi 1,4 miliardi di euro. Nonostante l’aumento delle soglie per il controllo preventivo, il supporto di Anac sarà significativo: sono attese ulteriori mille procedure di affidamento da verificare. Questo vuol dire che, in termini quantitativi, garantiamo nei prossimi anni lo stesso supporto dato fino ad oggi», ha dichiarato Busia.
Castelli ha detto: «Legalità ed efficacia: la ricostruzione pubblica deve avvenire secondo il principio di fiducia e di risultato del nuovo Codice degli appalti. La legalità è una priorità assoluta per garantire che la ricostruzione del Centro Italia avvenga nella piena tutela dell'imprenditoria sana, dei lavoratori e dei cittadini che hanno il diritto che gli edifici pubblici che stiamo finanziando siano sicuri e realizzati a regola d'arte. Ci stiamo accingendo a varare un programma di opere pubbliche di valore superiore al miliardo e che richiederà l’avvio di più di mille affidamenti. Per assicurare la giusta tempestività e la necessaria trasparenza a questo complesso di procedure, abbiamo condiviso con l’Anac una serie di aggiornamenti al protocollo di vigilanza finalizzati a responsabilizzare le stazioni appaltanti in una logica di semplificazione. Anche per questo motivo abbiamo voluto istituire, d’intesa con le Regioni, un servizio di assistenza ai Comuni mettendo loro a disposizione una serie di atti tipo, pre-validati dall’Anac, che consentiranno controlli a campione da parte dell’autorità di vigilanza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA