Anziana evita la truffa: “Tutto grazie allo spot di Lino Banfi”
Il racconto di una delle due anziane prese di mira tra Basciano e Penna con la scusa dell’incidente a un familiare
TERAMO. I malfattori non si fermano mai, soprattutto quelli che prendono di mira gli anziani. Ma le possibili vittime messe in guardia da campagne di prevenzione incisive, sono sempre più pronte a sventare i colpi di chi cerca in tutti i modi di raggirarli e derubarli. Grazie anche al nonno d’Italia Lino Banfi scelto dai carabinieri come testimonial d’eccezione proprio contro le truffe agli anziani.
È il caso delle ultime due truffe sventate nel Teramano, quelle di qualche giorno fa a Basciano e Penna Sant’Andrea con le due donne prese di mira che hanno raccontato di essere state messe in guardia proprio dagli spot fatti dall’attore. «Quando al telefono il truffatore mi ha detto di essere un carabiniere e che c’era da pagare per aiutare mio nipote coinvolto in un incidente stradale», racconta una delle due donne , «ho subito ricordato lo spot di Lino Banfi e ho capito che le modalità erano le stesse. Così dopo aver chiuso il telefono ho chiamato i carabinieri veri e ho detto quello che mi era successo». Tutto è nato da due telefonate effettuate al telefono fisso di due coppie di pensionati. Nel primo caso i malintenzionati hanno chiesto alla donna di recarsi nella caserma di Teramo per il ritiro di un pacco indirizzato al nipote. Per il ritiro della merce la malcapitata vittima avrebbe dovuto pagare circa 1000 euro. Nel secondo caso hanno chiesto denaro e preziosi a titolo di cauzione, oltre 2500 euro, per il presunto rilascio del nipote coinvolto in un incidente stradale, ovviamente mai avvenuto.
Le donne, entrambe ultrasessantenni, hanno raccontato di aver seguito le raccomandazioni ricevute in precedenza dal comandante della stazione dell’Arma sul loro territorio, in occasione degli incontri nelle parrocchie, e anziché cedere alle richieste dei malintenzionati hanno contattato il comandante dei carabinieri di Val Vomano di Penna Sant’Andrea, impedendo ai truffatori di portare a termine i loro piani. «In alcuni degli incontri svolti», racconta una delle donne, «ci hanno parlato dello spot di Banfi che io poi ho visto in televisione. Così quando purtroppo è toccato a me ricevere la telefonata non ci ho pensato due volte a informare i carabinieri veri di quello che era successo». I militari dell’Arma hanno avviato immediatamente le indagini per riuscire a identificare i responsabili nel più breve tempo possibile.
È ipotizzabile, così come avviene spesso, che i malviventi agiscano in gruppo, con un complice presente in prossimità della casa della vittima pronto a entrare in azione per appropriarsi del denaro o dei beni richiesti.
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