Le bollette-beffa sono centinaia
Poliservice: dovevamo per forza mandare fatture di pochi centesimi
VAL VIBRATA. Le bollette-beffa hanno raggiunto centinaia di utenti di Alba Adriatica e Tortoreto. Tutti devono alla Poliservice, la società che per l'Unione dei Comuni si occupa del servizio di igiene urbana, pochi centesimi per la Tia (tariffa di igiene ambientale), gravata però dell'Iva, dei costi di spedizione della fattura e della tassa postale per il pagamento con bollettino.
Queste tre voci, sommate, costituiscono un costo due-tre volte superiore rispetto alla tassa base. Così, ad esempio, il saldo di 80 centesimi di tassa dovuta comporta un esborso per il cittadino di 2,10 euro. Alla redazione del Centro sono giunte diverse segnalazioni di utenti che hanno ricevuto il conguaglio 2009 e si sono chiesti: ma non si potevano compensare i pochi spiccioli dovuti nella bollettazione 2010? «Purtroppo no, non si poteva conguagliare per ragioni fiscali», spiega il presidente di Poliservice e manager dell'azienda multiservizi, Gabriele Ceci.
«Con la sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo applicare l'Iva sulla Tia, per il 2010 le nuove bollette conterranno un calcolo scorporato dall'imposta applicata fino allo scorso anno. Quindi, per motivi fiscali, i ricalcoli effettuati per il 2009 (ad esempio la variazione dei metri quadri dell'abitazione e del numero dei componenti il nucleo familiare) e riguardanti le utenze della costa andavano chiusi e liquidati in questa maniera, azzerando ogni posizione pregressa».
Ceci precisa che, se avesse potuto farlo, avrebbe inserito quelle modiche cifre nella fatturazione prossima. Sulla quale la burocrazia torna a far danni. Nonostante il pronunciamento della Consulta, infatti, la Finanziaria del Governo ha inserito un comma in cui conferma l'Iva sulla Tia. L'incertezza sul da farsi sta quindi comportando ritardi nei ruoli di quest'anno (la palla è passata ai Comuni di Alba e Tortoreto), mentre la Poliservice sta anticipando i costi di smaltimento in discarica e del personale senza poter emettere i nuovi ruoli ed incassare il dovuto.
Queste tre voci, sommate, costituiscono un costo due-tre volte superiore rispetto alla tassa base. Così, ad esempio, il saldo di 80 centesimi di tassa dovuta comporta un esborso per il cittadino di 2,10 euro. Alla redazione del Centro sono giunte diverse segnalazioni di utenti che hanno ricevuto il conguaglio 2009 e si sono chiesti: ma non si potevano compensare i pochi spiccioli dovuti nella bollettazione 2010? «Purtroppo no, non si poteva conguagliare per ragioni fiscali», spiega il presidente di Poliservice e manager dell'azienda multiservizi, Gabriele Ceci.
«Con la sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo applicare l'Iva sulla Tia, per il 2010 le nuove bollette conterranno un calcolo scorporato dall'imposta applicata fino allo scorso anno. Quindi, per motivi fiscali, i ricalcoli effettuati per il 2009 (ad esempio la variazione dei metri quadri dell'abitazione e del numero dei componenti il nucleo familiare) e riguardanti le utenze della costa andavano chiusi e liquidati in questa maniera, azzerando ogni posizione pregressa».
Ceci precisa che, se avesse potuto farlo, avrebbe inserito quelle modiche cifre nella fatturazione prossima. Sulla quale la burocrazia torna a far danni. Nonostante il pronunciamento della Consulta, infatti, la Finanziaria del Governo ha inserito un comma in cui conferma l'Iva sulla Tia. L'incertezza sul da farsi sta quindi comportando ritardi nei ruoli di quest'anno (la palla è passata ai Comuni di Alba e Tortoreto), mentre la Poliservice sta anticipando i costi di smaltimento in discarica e del personale senza poter emettere i nuovi ruoli ed incassare il dovuto.
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