Martinsicuro senz’acqua e i turisti se ne vanno

A Ferragosto rubinetti a secco, prime fughe di famiglie che avevano affittato casa. Operatori turistici costretti a rifornirsi con autobotti: spendono 300 euro a carico
MARTINSICURO. Un ferragosto senza acqua a Martinsicuro e la protesta di operatori, turisti e cittadini diventa incontenibile. «Ci sono turisti», annuncia il titolare di una agenzia immobiliare, «che hanno abbandonato prima del tempo le case affittate. Non ce la facevano più con la cronica mancanza di acqua». La protesta è forte con alcuni ristoratori che devono far ricorso alle autobotti, pagando oltre 300 euro a fornitura, pur di poter lavorare.
«Una situazione» è il loro commento, «insostenibile per una cittadina che dovrebbe fare del turismo il suo vanto. Una discriminazione che dura da anni rispetto ad altri centri e, poi, ci vediamo aumentare le bollette. Un assurdo per un servizio dato con molte pecche».
Anche il mondo politico critica aspramente questa situazione. La diffida del sindaco di Martinsicuro Paolo Camaioni alla Ruzzo reti, che gestisce il servizio, sembra non aver dato i frutti sperati con la situazione ancora critica. «Un caso vergognoso», si legge in una nota del gruppo Fratelli d’Italia/An, «La Ruzzo fa acqua da tutte le parti, gli amministratori hanno sprofondato l’azienda e scaricano le loro responsabilità sui cittadini esasperati. Sono anni che assistiamo ai proclami di ristrutturazione della Ruzzo, ma il vero risultato è stato in certi casi triplicare le tariffe senza mai risolvere, anzi aumentando, solo la carenza idrica. Se la situazione perdurerà, siamo pronti ad azioni di protesta eclatanti». «L’ennesima emergenza idrica», sottolinea Massimo Vagnoni consigliere comunale e provinciale, «che sta mettendo in ginocchio la città non può trovare giustificazione. E’ risaputo che il problema maggiore deriva dalla non adeguatezza delle condotte che riforniscono acqua sulla costa per cui si verifica una inadeguata fornitura di acqua nel nostro paese. Evidente, quindi, come ormai non siano più procrastinabili gli interventi strutturali sulla condotta costiera che devono rappresentare la priorità della società e della Regione».
«E' ora di dire basta!», esordisce Antonio Lattanzi, pronto a tornare alla politica, «Si sta denigrando il nostro paese e dando una mazzata al settore turistico. E' ora di mobilitarsi ed andare sotto la sede del Ruzzo a far sentire la voce dei martinsicuresi». Dal Ruzzo nessun commento sulla situazione in atto. L'ultima nota dell'azienda, datata 9 agosto, avvertiva che «a seguito delle alte temperature, si è determinato un ragguardevole aumento dei consumi di acqua, che ha portato al limite della tollerabilità le capacità delle nostre riserve di accumulo dovuto a problemi di natura strutturale concernente l’insufficienza di portata della adduttrice della fascia costiera in periodi di forte consumo». E Martinsicuro, l’ultimo centro sulla condotta che rifornisce la costa nord, ne ha fatto le spese.
Sandro Di Stanislao
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