RIANIMAZIONE CARDIOCHIRURGICA
Medici in fuga, lascia la Asl anche il primario Procaccini
TERAMO. La fuga di medici dalla Asl di Teramo rischia di creare più di un problema al dipartimento cuore e vasi. Non è solo il primario del reparto di cardiochirurgia Sandro Mazzola in partenza. A...
TERAMO. La fuga di medici dalla Asl di Teramo rischia di creare più di un problema al dipartimento cuore e vasi. Non è solo il primario del reparto di cardiochirurgia Sandro Mazzola in partenza. A fine anno anche Berniamino Procaccini, primario della rianimazione cardiochirurgica, lascerà la Asl.
In questo caso si tratta di un pensionamento. Procaccini a breve compirà 60 anni. E ha scelto di andare subito in pensione. Avrebbe potuto scegliere di rimanere almeno altri sei anni al lavoro, ma lascerà la Asl. Non si sa se andrà a collaborare con una clinica romana o se si dedicherà a tempo pieno alla sua passione, la fotografia.
Di certo c’è che in un breve lasso di tempo due importanti punti di riferimento potrebbero lasciare il Mazzini. Entrambi i professionisti hanno contribuito alla crescita del polo cardiologico teramano sin dagli inizi. In realtà non è ancora sicuro che Mazzola lasci l’ospedale teramano. Il chirurgo sta partecipando a un concorso per il primariato nel reparto di cardiochirurgia dell’ospedale di Pavia e a metà luglio sosterrà un colloquio. Qualora dovesse vincere il concorso, il Mazzini perderebbe un importante punto di riferimento per i pazienti. Già una quindicina d’anni fa la cardiochirurgia teramana perse Giuseppe Di Eusanio, che ora opera a Lecce. Un paio d’anni fa è andata via un’altra colonna del reparto, Renato Gregorini, che opera nella stessa clinica leccese.
E ora l’addio di due primari non farebbe certo bene al Mazzini. Andrebbe forse avviata una riflessione sui motivi per cui tanti specialisti decidano di lasciare la Asl di Teramo per altri lidi. In alcuni casi si tratta certamente della mancata valorizzazione di professionalità a cui nel corso degli anni non sono stati concessi riconoscimenti di sorta. (a.f.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA