Multe con lo sconto, 159 indagati a Roseto
La procura accusa 17 vigili denunciati dal comandante e decine di automobilisti
ROSETO. La procura chiude le indagini preliminari sulle multe con sconti. Per il procuratore Gabriele Ferretti e il pm Laura Colica sono 159 le persone sott'accusa. Tra queste 17 agenti municipali di Roseto, denunciati dal proprio comandante, Emiliano Laraia, per presunti sconti che sarebbero stati applicati su decine di multe senza una reale motivazione, se non quella di agevolare i multati.
Così, insieme ai vigili urbani, sono finite sott'inchiesta anche 142 cittadini che avrebbero beneficiato, a vario titolo, di riduzioni della sanzione già comminata dagli agenti. I reati ipotizzati, commessi dal 2007 al 2008, vanno dall'abuso, al falso ideologico, al falso materiale in atto pubblico, alla truffa. Insomma, ce n'è abbastanza per turbare i sonni delle 159 persone, le quali hanno ora 20 giorni di tempo per produrre documenti difensivi e sperare di uscire indenni dall'inchiesta.
Nonostante la vicenda fosse nota da tempo, la notizia degli avvisi recapitati in questi giorni ai vigili e ai 142 multati si è diffusa in città con la stessa forza d'urto di uno tsunami. Infatti, nell'elenco degli indagati ci sono persone di ogni estrazione sociale: dal disoccupato al bancario, dall'imprenditore all'amministratore comunale. In tutto le multe finite nel mirino della Procura sono oltre 150, avrebbero prodotto minori entrate al Comune per oltre 4 mila euro.
Secondo l'accusa, gli agenti avrebbero violato la legge abusando delle proprie funzioni «formando false quietanze di pagamento» si legge tra i capi d'imputazione «per contravvenzioni e sanzioni diverse e inferiori rispetto a quelle indicate nei verbali di accertamento, alterando il preavviso di accertamento e applicando a favore dei contravventori sanzioni diverse a quelle di legge, procurando loro intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nel pagare sanzioni inferiori al dovuto». Di contro, i multati «concorrevano tutti, come estranei, nel reato commesso dal pubblico ufficiale, in quanto soggetti contravventori che hanno conseguito l'ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla differenza di quanto dovuto e quanto pagato».
Al di là della vicenda in sé, che comunque avrà i sui tempi prima di concludersi, all'interno del Corpo della Polizia municipale di Roseto si è venuto a creare un clima di altissima tensione, visto che a essere indagati sono praticamente tutti i vigili urbani, soprattutto perché l'indagine è partita da una denuncia del loro comandante, da poco riconfermato nel suo ruolo dopo che lo stesso si è riproposto e ha vinto un regolare concorso.
Così, insieme ai vigili urbani, sono finite sott'inchiesta anche 142 cittadini che avrebbero beneficiato, a vario titolo, di riduzioni della sanzione già comminata dagli agenti. I reati ipotizzati, commessi dal 2007 al 2008, vanno dall'abuso, al falso ideologico, al falso materiale in atto pubblico, alla truffa. Insomma, ce n'è abbastanza per turbare i sonni delle 159 persone, le quali hanno ora 20 giorni di tempo per produrre documenti difensivi e sperare di uscire indenni dall'inchiesta.
Nonostante la vicenda fosse nota da tempo, la notizia degli avvisi recapitati in questi giorni ai vigili e ai 142 multati si è diffusa in città con la stessa forza d'urto di uno tsunami. Infatti, nell'elenco degli indagati ci sono persone di ogni estrazione sociale: dal disoccupato al bancario, dall'imprenditore all'amministratore comunale. In tutto le multe finite nel mirino della Procura sono oltre 150, avrebbero prodotto minori entrate al Comune per oltre 4 mila euro.
Secondo l'accusa, gli agenti avrebbero violato la legge abusando delle proprie funzioni «formando false quietanze di pagamento» si legge tra i capi d'imputazione «per contravvenzioni e sanzioni diverse e inferiori rispetto a quelle indicate nei verbali di accertamento, alterando il preavviso di accertamento e applicando a favore dei contravventori sanzioni diverse a quelle di legge, procurando loro intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nel pagare sanzioni inferiori al dovuto». Di contro, i multati «concorrevano tutti, come estranei, nel reato commesso dal pubblico ufficiale, in quanto soggetti contravventori che hanno conseguito l'ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla differenza di quanto dovuto e quanto pagato».
Al di là della vicenda in sé, che comunque avrà i sui tempi prima di concludersi, all'interno del Corpo della Polizia municipale di Roseto si è venuto a creare un clima di altissima tensione, visto che a essere indagati sono praticamente tutti i vigili urbani, soprattutto perché l'indagine è partita da una denuncia del loro comandante, da poco riconfermato nel suo ruolo dopo che lo stesso si è riproposto e ha vinto un regolare concorso.
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