Muore in carcere a Teramo a 46 anni, indagati un medico e due infermieri per omicidio colposo

Ci sono tre avvisi di garanzia per il detenuto Domenico Di Rocco che ha perso la vita in cella. Si tratta dei sanitari che hanno visitato il recluso, oggi è prevista l’autopsia
TERAMO. Nell’inchiesta per la morte del detenuto nel carcere di Castrogno ci sono tre indagati per omicidio colposo: si tratta di un medico e due infermieri al momento dei fatti in servizio nel penitenziario teramano. In questa fase dell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Silvia Scamurra si tratta di un atto dovuto in presenza di un esame irripetibile come è l’autopsia (che sarà eseguita oggi dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra) e che consente agli indagati di nominare dei propri consulenti.
Da una prima ricostruzione fatta da investigatori e inquirenti il medico, alla presenza dei due infermieri, dopo la mezzanotte di lunedì avrebbe visitato il 46enne Domenico Di Rocco dopo che quest’ultimo aveva chiesto aiuto al suo compagno di cella dicendo di non sentirsi bene. Nel corso della visita non sarebbero emerse condizioni particolari e tutti i parametri sarebbero risultati nella norma. Fino a quando, la mattina di martedì, lo stesso compagno ha dato l’allarme dopo aver tentato inutilmente di svegliare Di Rocco. I soccorsi sono stati immediati ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
Ora sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte e a verificare se ci sia stata una eventuale somministrazione di farmaci. Di Rocco era in carcere dal mese di dicembre da quando un pomeriggio si era allontanato dagli arresti domiciliari per telefonare da un bar i carabinieri e chiedere di tornare in carcere perché, aveva detto all’epoca ai militari, «in casa litigo troppo con mia madre». L’uomo doveva scontare vent’anni per un cumulo di pena legato ai vari reati commessi contro il patrimonio.
Secondo il Coordinamento Codice Rosso, il 46enne aveva chiesto di poter scontare la pena in comunità o di tornare agli arresti domiciliari e per questo era in attesa dell’esito di un’udienza in programma per il mese di aprile. Domenico Di Rocco è il secondo detenuto morto nel mese di marzo a Castrogno: nei primi giorni del mese il 42enne Michele Venda, arrivato dal penitenziario romano di Rebibbia nel carcere teramano, è deceduto per un malore che lo ha colpito mentre stava cenando in cella. Inizialmente si era diffusa la voce che potesse essere deceduto a causa di un boccone andato di traverso, ma l’autopsia lo ha escluso stabilendo la morte per cause naturali.
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