Nuovi turni, mancano 300 operatori
La norme sui riposi del personale creano disagi in molti servizi, dai pronto soccorso ai laboratori, e nei reparti
TERAMO. Se fino a un mese fa tutta la provincia di Teramo – dai politici, ai dirigenti della Asl e ai suoi dipendenti – si lamentava della carenza di personale sanitario nei quattro ospedali, adesso è in atto una vera e propria emergenza. Dal 25 novembre è entrata in vigore una direttiva europea – che in realtà applica una norma di un anno prima – in cui si dispongono nuove regole per i riposi. In sostanza il personale deve riposare almeno 11 ore fra un turno e l’altro. L’applicazione della direttiva non è più prorogabile e la Asl sta attuandola. Lentamente, per evitare che si fermi tutta l’assistenza.
In queste ore il direttore amministrativo della Asl, Maurizio Di Giosia, sta facendo una ricognizione sulla situazione nei quattro ospedali e dai primi risultati con l’applicazione dei nuovi turni servirebbero 300 e passa unità in più. «Sapevamo che la situazione sarebbe stata difficile», spiega Di Giosia, «e peraltro le carenze di organico non possono essere sopperite con le prestazioni aggiuntive».
Se una boccata d’ossigeno sta arrivando per gli anestesisti, anche se non sufficiente, con quattro assunzioni a tempo indeterminato: una già avvenuta, una dal 1° gennaio e due dal 1° febbraio, ci sono carenze per altri medici, infermieri, Oss, tecnici di laboratorio e di radiologia, solo per citare alcune professioni. La nuova legge di stabilità dà la possibilità di procedere a nuove assunzioni, stabilendo una tempistica precisa. Ma per bandire ed espletare un concorso c’è bisogno di un anno-un anno e mezzo. Nel frattempo è possibile fare assunzioni a tempo determinato (per le cui procedure di vogliono 6 mesi). «Il 12 ci sarà una riunione in Regione per esaminare la situazione. Nella precedente avevamo stabilito che ogni Asl facesse una ricognizione: domani trasmetteremo la nostra», aggiunge Di Giosia, «Bisogna capire come ci si deve comportare con i limiti di spesa per le assunzioni a tempo determinato». La Regione prevede che l’applicazione della direttiva europea comporterà una razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi, come ha anche specificato in una recente lettera. Che significhi in pratica, quanto sarà rivista la rete dell’offerta in tutto l’Abruzzo, è da vedere. Molto dipenderà dal programma operativo dell’assessorato. Certo è che all’appello mancano almeno mille dipendenti in tutto l’Abruzzo, con l’applicazione dei nuovi turni. Una possibilità è ridurre l’attività di alcuni reparti da h 24 ad h 12. O accorparne alcuni, soprattutto di notte. Ma per ora sono solo ipotesi.
«La situazione è complicata dal fatto che oltre alla carenza di personale “storica” della Asl di Teramo», aggiunge Di Giosia, «abbiamo molti dipendenti esonerati dai turni con vari tipi di prescrizione, a cui si sommano quelli con la legge 104. La nuova direttiva peraltro dice che l’orario in più fatto con le prestazioni aggiuntive per ridurre le liste di attesa non può essere sommato a quello normale. Quindi in teoria andrebbero sospendere e questo creerà dei disservizi ai pazienti». Intanto, man mano che la direttiva viene applicata si creano disservizi e rallentamenti, dai pronto soccorso ai laboratori analisi, alle radiologie, alle sale operatorie ma anche nei reparti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA