Omicidio di Amir, artificieri in azione per cercare il coltello del delitto

È stato ispezionato il lungomare di San Benedetto del Tronto dove c’è stata la rissa. Ecco gli ultimi aggiornamenti su questa vicenda
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il lungomare di San Benedetto del Tronto ispezionato dagli artificieri dei carabinieri per trovare il coltello del delitto, ma anche questa certosina operazione fatta nella giornata di ieri con particolari strumenti tecnologici non ha dato l’esito sperato. Il coltello con cui è stato ucciso il 24enne Amir Benkharbouch, che viveva a Giulianova, non è stato ancora trovato.
Per l’omicidio del giovane è in carcere il ventenne elettricista di Giulianova Federico Di Stanislao accusato di averlo ammazzato con un fendente, forse sferrato per sbaglio, al culmine di una violenta rissa scoppiata sul lungomare di San Benedetto del Tronto. Di Stanislao è stato arrestato insieme e Denis Roul Rotaru, 22enne cameriere residente a Giulianova. L’elettricista è accusato anche di tentato omicidio per l’aggressione a Daniele Seghetti, 29enne di Grottammare ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Le Torrette di Ancona dopo essere stato accoltellato all’addome e porto abusivo di arma in luogo pubblico.
A Rotaru sono contestati, invece, due tentativi di omicidio, lesioni personali aggravate e rissa. Accogliendo la richiesta del procuratore di Ascoli Umberto Monti, la giudice Angela Miccoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Seghetti già indagato rissa aggravata. La misura cautelare è motivata dal fatto che il 29enne si trovava in affidamento in prova ai servizi sociali e all’alba di domenica non avrebbe dovuto essere fuori casa. È finito in carcere anche Francesco Sorge, 30enne sambenedettese residente a Monteprandone, accusato di rissa aggravata e lesioni aggravate dall'uso di una catena, già indagato per rissa.
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