Ospedale caos, la Cgil chiede di sostituire la direttrice Palmeri
Trasferimenti selvaggi, accorpamenti di reparti e turni con un solo infermiere: il sindacato accusa il vertice del Mazzini, ne chiede la revoca dell’incarico e lancia un appello a Chiodi
TERAMO. Caos in ospedale, la Fp Cgil chiede la revoca dell’incarico alla direttrice sanitaria Gabriella Palmeri. «Non se ne può più di leggere e vedere che l'ospedale "Mazzini" è al collasso», scrive in una dura nota il sindacato, «la cronica carenza di personale si assomma al fallimento della gestione del personale all'interno del presidio. Non si riescono a garantire nemmeno i servizi minimi essenziali di assistenza con un infermiere per turno e vengono puntualmente scavalcate le norme in materia di riposi e di ferie».
In ospedale è in corso una specie di rivolta del personale e dei pazienti, accomunati dallo stesso disagio. Ci sono reparti come pediatria e ginecologia in cui spesso c’è un solo infermiere per turno e comunque il personale è sottoposto a una serie di trasferimenti vorticosa che va chiaramente a scapito dell’assistenza. Vengono accorpati anche tre reparti insieme. Oppure reparti cruciali come l’oncologia, i cui malati sono stati trasferiti in medicina dove non ci sono nemmeno i condizionatori. «La direzione sanitaria e l’ufficio infermieristico sono assenti», spiega Nunzio Algenj della Fp Cgil, « Il personale chiede una mano, è stremato, corre quotidianamente il rischio di sbagliare. Ma nessuno dà risposte. E’ stato deciso di far fare 12 giorni a testa, non rispettando il contratto, mentre ad alcuni si concedono tre settimane anche un mese e se ne prende la responsabilità il capo del dipartimento. Non è possibile che ci siano alcuni che fanno le regole. In più è stato deciso un piano di accorpamenti lacrime e sangue - clamoroso è il caso dell’oncologia - che non condividiamo». Secondo la Cgil i vincoli normativi che non permettono nuove assunzioni non possono essere più usati come giustificazione di quanto sta accadendo.
«Nessuno può nascondersi più dietro i numeri e le formule matematiche che di fatto hanno portato alla attuale situazione "fuori controllo"», incalza la nota, «La situazione, ampiamente prevedibile sia per l'insufficiente numero di personale sia per la riduzione di presenza degli operatori per ferie, non è stata gestita affatto e per questo la Fp Cgil chiede la revoca immediata dell'incarico dirigenziale alla direzione sanitaria di presidio. A pagare gli errori o la mancanza di decisioni di riorganizzazione del presidio non possono essere i malati, i cittadini e gli operatori. Già, oggi, la Fp Cgil inoltrerà la richiesta di incontro con il comitato ristretto dei sindaci per farsi carico della situazione e trovare soluzioni congiunte. E al presidente Chiodi, che oggi è in grado di farlo grazie al pareggio di bilancio, si chiede di intervenire immediatamente per ridurre i margini di risparmio imposti alla Asl di Teramo (4% della spesa complessiva) nel piano di rientro e consentire le assunzioni minime di personale per impedire che venga messa a rischio l'assistenza sanitaria ai malati».
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