Persia: «Scelte coraggiose per Crognaleto»
Il neo sindaco dedica la vittoria al papà scomparso, che fu consigliere e presidente della Pro loco
CROGNALETO. «Il nostro sarà un quinquennio improntato all’azione, con scelte mirate al bene e alla rinascita del nostro amato territorio: a volte saranno coraggiose e difficili, ma sempre coinvolgendo la nostra comunità». Così il neoeletto sindaco di Crognaleto Orlando Persia, che all’indomani dei festeggiamenti per il risultato elettorale che lo ha visto trionfare come unico candidato, superando ampiamente lo sbarramento del 40% necessario per confermare la validità della tornata, già si è messo al lavoro.
«È stata un’emozione unica e una vittoria oltre ogni aspettativa», prosegue, «un grandissimo consenso che ripone una fiducia incondizionata dei concittadini verso la mia persona e la squadra, fiducia che non deluderemo». Persia conosce bene il palazzo comunale di Nerito dove oggi siede sulla poltrona da primo cittadino, ma nel quale ha rivestito la carica di vice sindaco nella precedente amministrazione e di assessore ai lavori pubblici per i due mandati precedenti. Appena proclamato c’è stato il passaggio di consegne della fascia tricolore con il predecessore Giuseppe D’Alonzo con un abbraccio di stima reciproca e l’intenzione di proseguire il cammino già avviato. «Da quindici anni sono in amministrazione, conosco bene la macchina comunale e le problematiche e i punti di forza del territorio», dice ancora Persia, che si dividerà tra la carica pubblica e il suo lavoro all’Enel, «io e la mia grande squadra siamo già all’opera. Ripartiamo dall’importante dato elettorale portando avanti i progetti già in cantiere e concentrandoci sulla ricostruzione post-sisma, sull’intercettazione dei fondi Pnrr e su tutti gli altri punti del programma che consentiranno una valorizzazione a 360 gradi del nostro comune».
Non manca il pensiero alla famiglia e al papà Dante al quale, più di tutti, dedica la sua vittoria. «Mio padre è stato consigliere comunale, attivista, presidente della Pro loco e a casa mia si è sempre respirata politica», confida commosso Persia, «sin da bambino lo seguivo, da lui ho ereditato la passione politica e lo ringrazio per l’uomo che sono oggi. Dedico, altresì, la vittoria alla mia comunità, che ringrazio con tutto il cuore, alla mia squadra e a mia moglie Donatella, mia madre e i miei tre figli, le colonne della mia vita». (a.d.f.)
«È stata un’emozione unica e una vittoria oltre ogni aspettativa», prosegue, «un grandissimo consenso che ripone una fiducia incondizionata dei concittadini verso la mia persona e la squadra, fiducia che non deluderemo». Persia conosce bene il palazzo comunale di Nerito dove oggi siede sulla poltrona da primo cittadino, ma nel quale ha rivestito la carica di vice sindaco nella precedente amministrazione e di assessore ai lavori pubblici per i due mandati precedenti. Appena proclamato c’è stato il passaggio di consegne della fascia tricolore con il predecessore Giuseppe D’Alonzo con un abbraccio di stima reciproca e l’intenzione di proseguire il cammino già avviato. «Da quindici anni sono in amministrazione, conosco bene la macchina comunale e le problematiche e i punti di forza del territorio», dice ancora Persia, che si dividerà tra la carica pubblica e il suo lavoro all’Enel, «io e la mia grande squadra siamo già all’opera. Ripartiamo dall’importante dato elettorale portando avanti i progetti già in cantiere e concentrandoci sulla ricostruzione post-sisma, sull’intercettazione dei fondi Pnrr e su tutti gli altri punti del programma che consentiranno una valorizzazione a 360 gradi del nostro comune».
Non manca il pensiero alla famiglia e al papà Dante al quale, più di tutti, dedica la sua vittoria. «Mio padre è stato consigliere comunale, attivista, presidente della Pro loco e a casa mia si è sempre respirata politica», confida commosso Persia, «sin da bambino lo seguivo, da lui ho ereditato la passione politica e lo ringrazio per l’uomo che sono oggi. Dedico, altresì, la vittoria alla mia comunità, che ringrazio con tutto il cuore, alla mia squadra e a mia moglie Donatella, mia madre e i miei tre figli, le colonne della mia vita». (a.d.f.)