Pescarese morto in cella a Teramo Il pubblico ministero chiede i certificati
La procura fa acquisire la documentazione sanitaria presente anche nei carceri di Pescara e Regina Coeli
TERAMO. Detenuto morto in carcere per un malore: la procura fa acquisire tutta la documentazione sanitaria che lo riguarda presente nei carceri in cui l’uomo è stato detenuto. Non solo Teramo, ma anche Pescara e Regina Coeli. Prosegue, dunque, l’inchiesta aperta dal pm Stefano Giognoni sulla morte di Vincezo Fabiano, il 35enne pescarese stroncato in cella da un edema polmonare acuto causato da probabili scompensi cardiaci. L’obiettivo del magistrato è quello di accertare se nelle strutture penitenziarie siano stati presi tutti gli accorgimenti possibili dovuti alle condizioni di salute dell’uomo. Secondo i suoi familiari le precarie condizioni del giovane, che sarebbero state attestate da numerosi certificati, imponevano da tempo il ricovero in una struttura sanitaria. Una decisione che il tribunale di sorveglianza avrebbe dovuto prendere qualche giorno dopo la morte dell’uomo.
Il caso di Fabiano è stato più volte portato all’attenzione dell’opinione pubblica dai radicali. E gli stessi radicali ne torneranno a parlare, nell’ambito della questione del sovraffollamento delle carceri, durante la due giorni di convegno in programma domani e domenica a Giulianova alla presenza, tra gli altri, di Marco Pannella e Emma Bonino.
Il tema dell’incontro sarà “Governare la crisi della giustizia italiana: primo l’amnistia”. Interverranno Pannella, Giovanni Legnini deputato Pd, Paolo Tancredi deputato PdL, Maurizio Turco, Sergio D’Elia, Vincenzo di Nanna, Berardo Rabbuffo, consigliere regionale Fli, Giampiero Cordoni ,segretario regionale Sinappe, Giuseppe Rossodivita, Rita Bernardini, e il giudice Giovanni Cirillo.